Attualità
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03/08/2009 19:13

Modica, centro storico dimenticato

di Redazione

Modica – Che la città non stia attraversando il periodo più florido della sua millenaria storia, è oramai noto a tutti. Che le casse comunali siano secche come il torrente che scorre sotto corso Umberto è altrettanto noto. Che a risentire sia però il centro storico, questo, sebbene sia sotto gli occhi di tutti, è accettato davvero da pochi.
Nel mese centrale dell’estate, quello cioè in cui, teoricamente, dovrebbero esserci pullman turistici a circolare su corso Umberto, comitive di turisti a popolare le viuzze e le chiese, macchinette fotografiche ad immortalare i Santoni di San Pietro o i merli del Castello, quella che si offre è una immagine del centro storico non proprio da inorgoglire.
Iniziamo dal viale Medaglie d’Oro. Qui, al di là degli oramai “consueti” disservizi legati alla pulizia, a colpire (e non solo a parole) sono le assai rigogliose fronde degli alberi che delimitano il viale da via Conceria. Una vera e propria “cartolina” dalla Foresta Vergine, viene offerta non solo agli “eventuali” turisti, ma anche agli stessi residenti e modicani. Un intervento, da parte di pochi addetti, sarebbe auspicabile, sebbene si sia già in ritardo rispetto agli anni scorsi.
Risalendo sino in piazza Corrado Rizzone ci si imbatte nella fontana Cellini, ribattezzata da tanti “a tuma” e che da sempre è stata motivo di critiche e chiacchiere in città. La sua attività ad intermittenza (lo zampillo dell’acqua finisce alle 20 di ogni sera) dovrebbe concludersi presto, grazie ad un intervento, garantito direttamente
dall’assessore al centro storico, Elio Scifo.
Corso Umberto poi non offre il “meglio di sé” in queste sere d’
estate. Lodevole l’intenzione del Comune di garantire spettacoli, ma dispiace non potere godere (come avvenuto negli anni scorsi) di caffè concerto o piccole esibizioni, nei diversi angoli della via principale della città.
L’illuminazione pubblica è poi uno dei problemi più annosi. Spenti i fari sopra palazzo San Domenico che illuminavano piazza Monumento ed i palazzi che si affacciano alla confluenza dello Janni Mauro e del Pozzo
dei Pruni. Per una zona un po’ più buia, un’altra, contigua, illuminata notte e giorno. E’ il tratto di corso Umberto che va da piazza Monumento sino al duomo di San Pietro. Se fino a qualche giorno fa le luci dell’illuminazione pubblica erano spente, dopo l’intervento di riparazione rimangono accese anche nelle ore diurne, con uno spreco che non fa “rima” con il momento di austerity imposto da palazzo San Domenico. Un palazzo che, probabilmente, dovrebbe aprire le finestre e guardare giù, in un centro storico, che richiede piccoli (e poco costosi) interventi di maquillage, che possano riportare quella bella immagine di cui i modicani vanno fieri.