Il Comune Modica passa all’incasso e reclama i pagamenti del canone d’affitto.
di Gabriele Giannone
Modica – Crediti esigibili, non riscossi o anche sono non richiesti da parte del Comune di Modica.
Dodici anni di pagamenti mancati, proroghe e giochi di compensazioni. La struttura è chiusa da giugno, gli utenti reclamano gli abbonamenti versati e non goduti.
La sindaca Maria Monisteri vuole vederci chiaro: “Verifiche in corso, vogliamo riaprire presto ma con chiarezza nei conti. Sono sotto la lente d’ingrandimento degli uffici comunali gli ultimi 10 anni di gestione della piscina comunale”.
Un debito che supera i 200 mila euro per canoni di affitto mai versati al Comune: è questa la cifra che pesa sulla gestione della Piscina comunale di Modica, chiusa da mesi e al centro di una complessa vicenda amministrativa.
Il contratto di gestione, che va avanti in regime di proroga, è scaduto il 30 giugno 2025. Secondo quanto ricostruito dagli uffici comunali, negli ultimi dodici anni la società che gestiva l’impianto avrebbe effettuato solo parziali compensazioni per lavori eseguiti, senza tuttavia versare regolarmente i canoni dovuti. Una situazione rimasta a lungo senza una verifica complessiva, finché la nuova amministrazione non ha deciso di fare luce sulla gestione precedente.
“La nostra volontà è quella di riaprire la piscina comunale e di farlo nei tempi più rapidi possibili, anche perché i lavori di efficientamento energetico sono in fase di ultimazione”, ha dichiarato la sindaca Maria Monisteri Caschetto.
“Tuttavia, nel rispetto del percorso di riordino amministrativo ed economico che ci siamo dati, abbiamo chiesto ai responsabili dei settori tecnici ed economico-finanziari di mettere a sistema tutta la documentazione degli ultimi dieci anni. I dati hanno fatto emergere una pesante situazione debitoria da parte dell’attuale società gestrice”.
L’Amministrazione il 20 ottobre scorso ha infatti reiterato la richiesta alla società gestrice di regolarizzare la propria posizione e di presentare eventuali controdeduzioni entro cinque giorni dalla ricezione della comunicazione del Comune. Nel frattempo, il Comune si dice pronto ad agire per una soluzione che consenta di riaprire la struttura “nel più breve tempo possibile e al servizio della città”.
La piscina, intanto, rimane chiusa. Alcuni utenti chiedono il rimborso degli abbonamenti pagati in anticipo, mentre la proroga della gestione è scaduta lo scorso giugno e le chiavi dell’impianto non sono ancora rientrate nella disponibilità dell’Ente.
Da Palazzo San Domenico filtra l’intenzione di procedere a un nuovo affidamento del servizio, a meno che la società non provveda a regolarizzare i canoni arretrati.
“La buona amministrazione richiede tempi magari un po’ più lunghi per risolvere situazioni intricate”, ha aggiunto la sindaca, «ma intendiamo mantenere la linea del rigore e della trasparenza, nell’interesse dei cittadini.
Resta un altro tema, spinosissimo: le eventuali responsabilità dei funzionari comunali che nel corso degli ultimi dieci anni non hanno messo in atto azioni amministrative in grado di tutelare il Comune dall’insolvenza del privato gestore.
Ma questa è storia che potrebbe interessare la Corte dei Conti.
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