Esteri
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03/10/2025 09:06

Morta Jane Goodall, chi era la donna che studiò gli scimpanzé

È morta Jane Goodall, l'etologa celebre per aver dato voce agli scimpanzé

di Redazione

Jane Goodall ci ha lasciati a 91 anni e il mondo sembra improvvisamente un po’ più silenzioso senza la sua voce pacata e il suo sorriso luminoso.

Per molti era “la signora degli scimpanzé”, ma in realtà Jane è stata molto di più, è stata una pioniera, una donna che ha osato sognare fuori dagli schemi e che, senza clamori, ha conquistato la scena internazionale diventando una vera e propria icona. Sì perché con il suo inestimabile contributo scientifico, oltre che umano, Jane ha contribuito a cambiare per sempre la primatologia, portando il mondo intero a guardare alla Natura con occhi nuovi. E ieri sera, mentre infaticabile come sempre si trovava in California per un ciclo di conferenze, Jane ci ha lasciati. Almeno fisicamente, perché il suo spirito e la sua eredità intellettuale rimarranno senza dubbio intatti nel tempo.

“Ogni singola azione ha importanza”: la storia di Jane Goodall potrebbe essere riassunta interamente in questa frase senza tempo che lei amava spesso ripetere. Un’eredità umana che passerà alle generazioni dopo di lei e al futuro dell’etologia. E d’altronde sono state molte le frasi della celebre etologa scomparsa il 1 ottobre all’età di 91 anni in California che rimarranno scolpite nella memoria collettiva.

La sua vita potrebbe tranquillamente sembrare la sceneggiatura di un film: nata a Londra il 3 aprile 1934, Valerie Jane Morris-Goodall (questo il suo nome completo) si innamorò quasi subito del mondo naturale e, soprattutto, degli animali. Spesso amava raccontare di quando, a soli 5 anni, rimase diverse ore a fissare una gallina nell’aia per capire come funzionasse la questione del deporre le uova.

Ma ad affascinarla per primi, ovviamente, non furono gli scimpanzé, bensì i cani di famiglia: “Sono stati i miei primi maestri” amava spesso ricordare Jane, portando alla luce quell’animo puro che la contraddistingueva, e riconoscendo nei fedeli amici dell’uomo comportamenti precisi, caratteri e una personalità che poteva essere accostata a quella degli individui. Trattare gli animali come individui e non come semplici animali: questo il suo messaggio rivoluzionario, pieno di coraggio ed empatia verso il mondo naturale.

Ma Jane era pur sempre una giovane donna senza laurea in biologia che sognava l’Africa mentre divorava libri come Tarzan e il Dottor Dolittle e mentre le sue coetanee al massimo sognavano un matrimonio “bene”, lei si apprestava da lì a pochi anni a riscrivere le regole della primatologia. E tutto questo senza mai perdere dolcezza, umanità e un’aria da eterna sognatrice.

La sua morte è stata accolta da messaggi di cordoglio unanimi, tra cui quello del Segretario delle Nazioni Unite António Guterres che ha dichiarato: “Sono profondamente rattristato nell’apprendere della morte di Jane Goodall, nostra cara Messaggera di Pace. Lascia un’eredità straordinaria per l’umanità e per il nostro pianeta”.