Attualità
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10/02/2011 10:07

Morte di un sindaco, omicidio di Stato

E gli autori restano impuniti

di Fedro

Camillo Valentini
Camillo Valentini

In un tragico pomeriggio del 2005 l’allora Sindaco di Roccaraso in Abruzzo, Camillo Valentini, si uccise nella sua cella del carcere di L’Aquila, pochi giorni dopo essere stato arrestato in piena notte, davanti alla sua famiglia, ed accusato di vari reati commessi nell’esercizio della sua funzione.
Valentini non resse alla vergogna ed alla consapevolezza di essere vittima inconsapevole di un preciso disegno e decise di porre fine alla sua vita come atto di profondo e tragico rifiuto per una vicenda che, ne era certo, lo avrebbe segnato per sempre.
Sei anni dopo, l’8 febbraio 2011, la VI sezione della Corte di Cassazione, giudicando un processo collaterale nato dalle accuse rivolte al Sindaco e subito dal Codacons che aveva subito preso le difese dell’amministratore, non solo ha certificato l’assoluta estraneità ai fatti contestati da Valentini, ma ha anche ribadito come le ordinanze di custodia cautelare emesse all’epoca fossero lacunose e fumose, come non fossero tenuti in debito conto i numerosi elementi probatori a favore dell’estraneità dell’imputato e come non fosse neanche stata tenuta in considerazione la circostanza delle avvenute dimissioni del sindaco che, a detta della Suprema Corte, facevano cadere del tutto le esigenze di custodia cautelare.
Se ciò non bastasse si è anche scoperto in seguito, e per tale motivo è stato avviato un procedimento penale, che alcuni dei magistrati e degli inquirenti protagonisti dell’inchiesta versavano in condizioni di palese incompatibilità poiché alcuni loro familiari erano stati oggetto di ordinanza dello stesso Valentini che, seppure legittime, nuocevano ai loro interessi diretti o di loro familiari.
Di questa storia però nessun quotidiano, nessuna televisione, nessun programma di approfondimento ha parlato; solo una scarna agenzia diffusa dallo stesso Codacons.
Nessuno ha parlato di quello che si configura come un vero e proprio omicidio di Stato i cui autori, come al solito, resteranno impuniti perché appartengono all’unica vera casta che resiste in Italia: quella degli intoccabili.