Aveva fondato Acqua Sant’Anna nel 1996 trasformandola in pochi anni nel primo gruppo di minerali d’Italia.
di Redazione
Torino – Se ne va a soli 59 anni Alberto Bertone, il signore delle acque minerali, fondatore di Acqua Sant’Anna, dopo mesi di lotta contro una malattia scoperta per caso tempo fa. Lo annuncia l’azienda in una nota esprimendo «immenso dolore per la perdita di un imprenditore straordinario».
Bertone, trascorsi nelle giovanili nella Juve, «attaccante dal ginocchio fragile», diceva, figlio di imprenditori, il papà Giuseppe a lungo attivo nell’edilizia civile e industriale, aveva deciso di costruire la sua impresa, lontano dagli interessi di famiglia. E aveva pescato lontano da Torino, in Valle Stura, tra le Alpi Marittime, dove Dario Osella (l’imprenditore del formaggio) aveva scoperto una fonte, (ma qui la disputa sulla primogenitura è ancora aperta) a sua dire, «miracolosa». Erano le fonti di Vinadio, Comune di neanche 500 anime nelle terre alte cuneesi.
Bertone aveva in testa due cose: tecnologia ed economia di scala. «Venite a visitare il mio stabilimento – diceva – . Sembra un’astronave di Star Trek: tutto automatizzato dai robot, pulito, efficiente. Poi andate a vedere gli altri impianti, e scoprirete perché diventerò il numero uno». Così si era lanciato, all’inizio anche un po’ controvoglia, nelle minerali trasformando in pochi anni le fonti di Vinadio, con il marchio Sant’Anna, nel primo produttore di acque minerali in Italia, con una capacità produttiva da 20 milioni di bottiglie.
Bertone aveva in testa due cose: tecnologia ed economia di scala. «Venite a visitare il mio stabilimento – diceva – . Sembra un’astronave di Star Trek: tutto automatizzato dai robot, pulito, efficiente. Poi andate a vedere gli altri impianti, e scoprirete perché diventerò il numero uno». Così si era lanciato, all’inizio anche un po’ controvoglia, nelle minerali trasformando in pochi anni le fonti di Vinadio, con il marchio Sant’Anna, nel primo produttore di acque minerali in Italia, con una capacità produttiva da 20 milioni di bottiglie.
Bertone correva a doppia velocità come quando da ragazzo seguiva il pallone per far gol. Ma la vita gli si è messa contro tante volte. La vita privata è stata segnata da diversi lutti: nel 2008, in un incidente stradale a Marene, morì il padre; nell’aprile 2016 perse improvvisamente la moglie Roberta Ruffino, 40 anni, madre del loro bambino di pochi mesi; nel novembre 2018 morì anche la moglie del fratello Fabrizio, l’architetto Cristina Menegozzo, autrice del design della prima bottiglia Sant’Anna. Oggi se va anche il signore delle acque minerali, forse uno degli ultimi self made man italiani.
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