Aveva 49 anni, la caduta nel 1999 quando ne aveva 23
di Redazione

Venezia – «Sei di nuovo libero. Adesso ritorna a volare alto. Ciao Luca». Le parole commosse di Marco Romanin accompagnano la dipartita del fratello Luca, scomparso sabato 4 ottobre all’età di 49 anni dopo 26 anni di agonia. Tutto era cominciato nel 1999, con una terribile caduta sugli sci in Alta Badia, in Alto Adige. Luca Romanin aveva appena 23 anni e da quel giorno la sua vita è cambiata. L’incidente avvenne sulla pista della Gran Risa: Romanin subì un grave trauma cranico. Venne trasferito in elicottero a Bolzano, dove fu sottoposto a due interventi chirurgici. Nonostante la sua disabilità, Luca scoprì la forza dell’amore di Michela Florean, la fidanzata che scelse di dedicargli la vita, al punto da lasciare il lavoro per accudirlo e per stargli vicino.
Un gesto d’amore straordinario, di una donna che ha messo in cima a tutto la dedizione per quel ragazzo che non parlava più e che aveva bisogno di continua assistenza: «Lo portavo per Concordia – racconta il fratello Marco – e andavamo a fare la spesa. I miei figli, suoi nipoti, lo hanno sempre tenuto in altissima considerazione. Michela lo ha accudito con un amore incredibile». E così Michela, giorno dopo giorno, passo dopo passo, gli è stata accanto per 26 lunghi anni, fino alla sua morte: «Sono stati anni impegnativi – ha raccontato la donna al Gazzettino – e, non lo nego, duri. Ma quando c’è un amore vero e sincero, tutto si affronta meglio».
Un amore talmente bello e forte anche nella tragedia da aver ispirato anche i nipoti della coppia. Giorgia e Davide, nipoti di Luca, con la loro band Final Stage hanno scritto «Endless Love», un brano dedicato agli zii, eseguito durante il loro tour europeo che ha toccato tredici città tra Germania, Polonia, Austria e altri Paesi dell’Est. Musica e parole che hanno raccontato l’essenza di un amore che non si è mai arreso: «Eravamo a conoscenza della situazione di Luca – spiega il sindaco di Concordia Sagittaria Claudio Odorico – la sua storia è una vera tragedia ma anche la testimonianza di un amore enorme, che splende di fronte a tutti. Sono orgoglioso di essere concittadino di Michela e di Luca». Lunedì 6 ottobre, alle 11, nella Cattedrale di Santo Stefano a Concordia Sagittaria, si terranno i funerali. L’intera comunità si stringe attorno alla famiglia Romanin e a Michela, la donna che per 26 anni ha trasformato il dolore in testimonianza di amore assoluto. Una storia che resterà impressa nella memoria collettiva: quella di un sentimento capace di resistere alle prove più dure, più forte del tempo e di un destino avverso. E che rimarrà per sempre scritto nelle note di una canzone.
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