di Giuseppe Savà

Scicli – Muore un cinema, un omicidio della fantasia, diceva qualche anno fa Walter Veltroni.
La G&G di Vittoria quest’anno ha deciso di non allestire l’Arena del palazzo, a palazzo Mormino a Donnalucata, nella sede che dal 2001, ininterrottamente, è stata concessa dal Comune, su suolo pubblico, quello della delegazione comunale.
Fu l’assessore Giovanni Savà, nella prima giunta Falla, a inventare la partnership pubblico-privato per cui il Comune concedeva l’area, il privato impiantava il cinema, e una parte dei proventi venivano ceduti dal concessionario alle casse pubbliche.
L’emergenza fu dettata dalla scelta del Barone Penna di riprendersi l’immobile in cui veniva ospitata l’arena.
L’amministrazione retta dal sindaco Giovanni Venticinque ha preso atto della volontà della ditta privata che negli ultimi otto anni ha gestito l’Arena. Donnalucata resterà senza cinema.
Il danno economico per l’indotto è notevole, perché l’Arena, con i suoi trecento posti a sedere, per due rotazioni, riusciva a catalizzare, nelle sere di tutto pieno, sino a seicento persone che sceglievano Donnalucata, anziché Marina di Modica o Scoglitti.
Prosegue, intanto la polemica sulla sagra della pizza, nella borgata rivierasca, che brucia in tre giorni trentamila euro di contributi pubblici, quando l’azione costante e quotidiana del cinema viene invece a mancare senza che si provveda a cercare una alternativa utile a ripristinare questo presidio culturale, la cui azione ha risvolti economici palpabili.
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