di Redazione
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Modica – Era sbarcata a Pozzallo circa 3 mesi fa. Una vecchia barca con oltre un centinaio di disperati. E’ deceduta sabato scorso nella divisione di Infettivologia dell’Ospedale Maggiore di Modica una donna di nazionalità nigeriana poco meno che quarantenne. Era stata ospitata presso un bed&breakfast pozzallese ma le sue condizioni dopo alcuni giorni erano apparse preoccupanti tant’è che era stata ricoverata a Modica. Da circa 2 mesi si trovava nella divisione diretta dal dottor Antonio Davì. Sabato è sopraggiunta la morte. In un primo momento si era diffusa la voce che la donna fosse affetta da meningite, cosa che il direttore sanitario dell’Ausl 7, Piero Bonomo, esclude.
“Non era una malattia a diffusione – sottolinea, rassicurando la comunità -. Ho seguito questa vicenda e posso dire che la donna era lucida. Capiva che le sue condizioni erano gravissime. Ultimamente faceva resistenza per assumere i farmaci”. Nessuno conferma ma sembra che la poveretta fosse affetta da Aids. Della morte è stato interessato il Consolato nigeriano per la ricerca di eventuali parenti. La Prefettura di Ragusa si è messa in movimento per l’espletamento delle pratiche mentre l’amministrazione comunale di Pozzallo si assunta l’onore delle spese per la tumulazione fornendo anche un loculo. La poveretta è stata sepolta, infatti, nel cimitero del centro marinaro.
“Non era una malattia a diffusione – sottolinea, rassicurando la comunità -. Ho seguito questa vicenda e posso dire che la donna era lucida. Capiva che le sue condizioni erano gravissime. Ultimamente faceva resistenza per assumere i farmaci”. Nessuno conferma ma sembra che la poveretta fosse affetta da Aids. Della morte è stato interessato il Consolato nigeriano per la ricerca di eventuali parenti. La Prefettura di Ragusa si è messa in movimento per l’espletamento delle pratiche mentre l’amministrazione comunale di Pozzallo si assunta l’onore delle spese per la tumulazione fornendo anche un loculo. La poveretta è stata sepolta, infatti, nel cimitero del centro marinaro.
Saro Cannizzaro
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