di Redazione


Si è dichiarata innocente la madre della presunta vittima che, fin dall’età di 13 anni, avrebbe subito abusi sessuali, soprattutto da anziani. Interrogata nel braccio femminile del carcere di Ragusa dal gip Michele Palazzolo, la donna avrebbe ribadito la propria estraneità ai fatti, protrattisi per oltre un anno.
Dal riserbo sulla scabrosa vicenda, è emerso che la donna ignorava i presunti abusi subiti dalla figlia. Stando al tenore delle dichiarazioni rese dinanzi al magistrato, pare che gli anziani che approfittavano dell’adolescente, lo facessero all’insaputa della madre. Sostanzialmente dello stesso tenore la confessione del convivente della donna, che, peraltro, ha vissuto per parecchi mesi lontano da Scicli, per lavoro.
Ma le voci (vere o presunte) sulle terribili vicissitudini della ragazzina, erano note almeno da un anno e mezzo, vale a dire da quando il tribunale dei minori aveva affidato l’adolescente ai servizi sociali, a causa del degrado familiare. Certo è che nessuno avrebbe mai immaginato l’agghiacciante verità venuta a galla con le indagini della squadra mobile. Il sentore del marcio era nell’aria, ma nessuno aveva ipotizzato un presunto giro di anziani viziosi, che, a turno, avrebbero abusato della giovane, dietro pagamento di piccole somme di denaro o altri regalini di poco valore. Tutti fatti di cui la madre e il convivente si sono dichiarati assolutamente estranei.
Entrambi avevano qualche mese fa inoltrato istanza al Tribunale dei minori etneo per riottenere l’affidamento della ragazzina. La volevano riportare a casa per ricominciare una nuova vita, per ricostruire un focolare domestico che, forse, non è mai esistito. E’ più probabile che la giovane abbia avuto a che fare da tempo con veri e propri orchi. Tre di loro, interrogati ieri mattina nel carcere di Modica, avrebbero parzialmente ammesso i fatti di cui gli investigatori li ritengono responsabili. Gli indagati, alla presenza dei difensori Enrico e Maria Platania, avrebbero riferito di attenzioni forse un po’ troppo affettuose nei confronti della ragazzina, stando bene attenti a non sfociare nella violenza sessuale. In altre parole, le tre persone arrestate, di età compresa tra i 65 e i 73 anni, avrebbero negato d’aver avuto rapporti sessuali completi con la presunta vittima, tuttavia oggetto di attenzioni morbose. Un quarto indagato, difeso dall’avvocato Luigi Piccione, ha invece respinto ogni addebito, professandosi innocente come la madre della ragazzina e il suo convivente.
Restano adesso da interrogare le due persone sottoposte ai domiciliari. Il gip li sentirà domattina. Uno di loro ha 83 anni. Proprio per via della sua età il magistrato gli ha concesso gli arresti in casa. Un’età che tuttavia non gli ha impedito di restare invischiato in questa vicenda dai contorni oscuri e che ha scosso non solo Scicli, ma l’intera provincia. Eppure, aldilà dello sgomento, a Scicli in tanti sapevano o, comunque, sospettavano qualcosa. L’anziano sorpreso dalla Polizia appartato con la ragazzina nella sua auto al riparo di un canneto, sarebbe stato visto altre volte, come emerso dalle indagini.
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