Il problema del congiunto
di Redazione

Roma – Ma se uno è fidanzato di nascosto con l’altro, a causa del Coronavirus, dovrà rivelare nell’autocertificazione come si chiama il fidanzato? La risposta è no. Per motivi di privacy i cittadini non devono scrivere chi vanno a trovare e le forze dell’ordine non potranno chiederlo. Basterà barrare la voce assistenza ai congiunti (anche se non ci sono motivi di urgenza) sul modulo usato finora.
Chi va a visitare i «congiunti» non dovrà indicare le loro generalità. Una circolare del Viminale chiarirà i dubbi legati agli spostamenti consentiti e alle modalità di compilazione dell’autocertificazione. La direttiva dovrebbe arrivare entro il primo maggio. Una Faq (risposta a domande frequenti) dovrebbe essere invece pubblicata sul sito del governo per ribadire che rimane vietato trasferirsi nelle seconde case, anche se si trovano nella regione di residenza. Quale modulo bisogna usare per autocertificare la visita ai congiunti, fidanzati compresi? Lo trovate in fondo a questa pagina.
POSSO ANDARE A TROVARE IL FIDANZATO FUORI REGIONE? SI’
Il decreto DEL 26 APRILE prevede che ci si possa spostare all’interno della regione per quattro motivi: «Comprovate esigenze lavorative; situazione di necessità; motivi di salute; visite ai congiunti». Per spostarsi fuori regione è necessario uno dei primi tre motivi. I congiunti. Il governo dovrà chiarire nelle prossime ore chi sono i «congiunti» ai quali si può andare a fare visita. Secondo la legge si tratta infatti di genitori, figli, nonni, nipoti e cugini. Le proteste per questa scelta avrebbero però convinto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ad ampliare la rosa delle persone che si possono incontrare ai fidanzati e agli «affetti stabili».
VIETATO ANDARE NELLE SECONDE CASE, ANCHE SE SENTRO LO STESSO COMUNE
Un divieto esplicito è in vigore circa la possibilità di recarsi nelle seconde case. Nel Dpcm valido dal 4 maggio il divieto è stato eliminato e questo ha generato l’equivoco sul fatto che tra gli spostamenti consentiti all’interno della regione ci fosse anche quello per trasferirsi nelle seconde case. Palazzo Chigi ha invece ribadito che non è così perché i motivi giustificati sono soltanto quattro e anche nelle ordinanze regionali che consentono di andare nelle seconde case è specificato che sono permessi soltanto interventi di manutenzione ma poi bisogna rientrare nel proprio domicilio. Una linea che potrebbe essere ribadita con una Faq sul sito del governo.
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