Attualità
|
19/09/2010 19:02

Nello Musumeci a palazzo Chigi

L'investitura da Storace

di Redazione

 Taormina – “Non trovate Nello Musumeci? Andatelo a cercare a palazzo Chigi”.

Francesco Storace si affida ad una battuta per annunciare, qualora ci fosse qualcuno tra i militanti della Destra che ancora non lo avesse capito, che la ritrovata sintonia con Silvio Berlusconi e la maggioranza del centrodestra è sancita dall’ingresso di Musumeci nella squadra di governo. Certo, date ancora non ce ne sono, ma nell’ultimo giorno della kermesse nazionale del partito a Taormina i complimenti al sottosegretario ‘in pectore’ non mancano.

Una festa, quella della Destra, che ha avuto il suo clou con la partecipazione ieri del premier e che, come dice lo stesso ex ministro della Salute, “sancisce il ritorno sulla scena. Ora – avverte Storace – è il momento della risalita”.

L’ex governatore del Lazio approfitta dei saluti finali per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Punta il dito contro gli ex compagni di partito di Alleanza Nazionale ed in particolare contro Gianfranco Fini: “Ho una frase in mente dai primi di aprile del 2008 – confida il segretario alla platea – lessi un’ intervista di Fini al Messaggero. Ad un certo punto gli fecero una domanda su di me e lui disse: Storace è il passato. Caro Fini, ora ti dico: il passato ritorna”.

E aggiunge: “Gianfranco Fini è un presidente offshore”. Il leader della Destra ci tiene a ricordare come “siano stati uomini del mio partito a mettere per primi in luce i fatti”. L’ex ministro della Salute non esita a chiedere le dimissioni di Fini da presidente della Camera: “lo deve fare soprattutto dopo le ultime notizie legate a quella vicenda e che indicano nella stessa persone locatore e locatario”.

Storace non risparmia invece critiche alla decisione di Gianfranco Miccichè di fondare un nuovo partito e lasciare il Pdl: “Ieri – racconta – non ho avuto modo di parlare in privato con lui, se lo avessi fatto gli avrei detto di quanto è difficile fare un partito”.

Sulla nuova giunta di Raffaele Lombardo appoggiata dai finiani e dal Pd, Storace è duro: “Per usare un espressione inglese dico è ‘na schifezza”. Il segretario della Destra dà infine appuntamento al 6 novembre a Roma per la kermesse nazionale del partito. 

L’ex ministro della Salute non risparmia qualche frecciatina nemmeno ai diversi esponenti del governo, e ringrazia invece il ministro per l’Attuazione del Programma Gianfranco Rotondi “per aver partecipato alla festa. È stato l’unico – ha detto tra le risate della platea – che non ha aspettato di sapere se Berlusconi sarebbe venuto per accettare l’invito”.

Ai suoi militanti il segretario chiede di “rimboccarsi le maniche” perchè “inizia il momento della risalita e la destra deve tornare ad essere protagonista”. Un appello che fa suo anche Nello Musumeci. Sul palco con Storace cita il partito come “esempio  di linearità. Ai tetti del potere – dice – abbiamo preferito la rinuncia. Ora abbiamo la consapevolezza di sapere che l’Italia ha bisogno anche di noi, ha bisogno di una destra popolare che si contrappone alla politica elitaria”.

Nessun riferimento all’investitura a sottosegretario: “Sono l’ultimo che può meritare tutti i complimenti che mi avete fatto”, dice Musumeci che sul futuro ci tiene però a precisare: “Gli uomini della Destra sono pronti ad  assumere qualunque ruolo di responsabilità. Sappiamo – sottolinea –  di rappresentare il valore aggiunto nella coalizione di centrodestra”.