Attualità
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07/05/2008 22:38

Netturbini in protesta a Modica

di Redazione

Hanno trascorso la notte tra gli scranni dell’aula consiliare di palazzo San Domenico. Hanno scrutato dietro tende la città sottostante addormentarsi, risvegliarsi e rimettersi in moto.

Hanno visto da lontano i cassonetti riempirsi senza che nessuno li svuotasse. La loro rabbia e la loro protesta supera anche il senso civico. Vogliono gli stipendi arretrati relativi a marzo ed aprile e fin quando non avranno certezza dell’avvenuto pagamento non lasceranno palazzo di Città.

La protesta dei netturbini alle dipendenze della ditta Busso, affidataria dell’appalto di raccolta dei rifiuti solidi urbani in città, continua, anche se – stando alle rassicurazioni giunte da palazzo San Domenico – già da stamattina all’apertura dell’istituto di credito tesoriere, dovrebbe essere pronto per essere erogato un mandato di pagamento di 200 mila euro. In realtà la rassicurazione giunta in mattinata sempre dagli uffici comunali, parlava di una disponibilità di cassa sin dal primo pomeriggio di ieri. Termine poi slittato a stamani.

“Ma è una presa in giro. Non ce ne facciamo nulla di 200mila euro – gridano i netturbini lungo i corridoio del palazzo comunale -. La ditta – spiegano – vuole 500mila euro per poter pagare le nostre spettanze e perché questo è quanto dovuto dal Comune. Se erogano soltanto 200mila euro, o la ditta se li tiene per sé o ci propone un acconto. E noi acconti non ne vogliamo!”.

“Qui si rischia che la situazione degeneri – dice il sindacalista Cgil, Francesco Notarnicola -. I lavoratori sono stufi di promesse che si rivelano prese in giro. E’ davvero inconcepibile l’atteggiamento di chi riesce a bluffare sulle spalle di padri di famiglia. I lavoratori pretendono il pagamento delle spettanze dei due mesi maturati in maniera integrale. Si aumenti – conclude Notarnicola – il mandato di pagamento così come fatto per i dipendenti comunali”.

Un “diverso” trattamento che è al centro anche di una nota a firma del Partito Democratico in cui si esprime contrarietà e dissenso per “l modo con cui il Commissario sta destinando le poche risorse di cui dispone il Comune dopo la dissennata gestione delle risorse comunali da parte delle amministrazioni del Centro Destra. Non è possibile, né giusto, – sostiene il vice coordinatore cittadino, Giancarlo Poidomani – trascurare una parte di lavoratori come gli operatori ecologici o gli addetti alle attività assistenziali. Il senso di responsabilità dei netturbini ha consentito finora di avere le strade e le abitazioni pulite. Ma a questo non ha corrisposto un pari senso di responsabilità di chi oggi gestisce la vita del Comune”.

Intanto in città i trespoli ed i cassonetti traboccano.

Giorgio Caruso