di Redazione

Più che conferenza stampa, meglio chiamarla convention del Mpa provinciale. La staffetta assessoriale Cirnigliaro-Giacchi vale una missione a Vittoria del sindaco di Licodia Eubea Nunzio Li Rosi e del presidente del Consiglio Salvatore Accardi, del sindaco di Pozzallo Giuseppe Sulsenti, dei consiglieri provinciali Rosario Burgio e Silvio Galizia e di tanti altri attivisti del comprensorio che tutt’insieme formano la gerarchia del partito autonomista.
In vista di rimpasti e di adesioni clamorose, l’occasione è buona per salutare e consultare Enzo Oliva, luogotenente di Raffaele Lombardo. Fra Enzo Oliva e Luigi D’Amato, Giuseppe Nicosia eleva alla massima potenza il ruolo del “laboratorio politico” che da Vittoria si estende oltre confini a macchia di leopardo. «Il Mpa non è più la pietra dello scandalo – esordisce il sindaco – ma un modello che tutta la provincia sta emulando». Ma il sindaco guarda al centrodestra o al centrosinistra, gli chiede una collega? «Guardo verso la coalizione che mi ha eletto, ma non certamente a destra, dove stanno Forza Italia e Alleanza nazionale. Sto bene con il Mpa e, spero, di potere accogliere anche l’Udc».
La cerimonia di avvicendamento è scontata. Il sindaco tesse le lodi di Gianni Cirnigliaro, «che in un anno ha lavorato sodo per l’agricoltura e il mercato. E soprattutto per il marchio di qualità, riuscendo a mettere insieme 14 comuni». Ma allora perché il cambio? «Perché così ha deciso il suo partito. E io rispetto le volontà dei miei alleati. Se i Ds mi volevano dare vera collaborazione, mi chiedevano un rimpasto e davano l’alternativa. Hanno scelto di uscire per “rafforzare” la mia posizione!». Che forse vuole riaprire la polemica con gli ex alleati, il sindaco? «No, me ne guardo bene. La politica parlata spetta ai segretari dei partiti, gli amministratori devono governare. Lasciateci governare in pace, ché i problemi sono tanti».
Gianni Cirnigliaro si occuperà di politica, forse sarà un segretario di partito, Angelo Giacchi prenderà il suo posto, ma non tratterà l’agricoltura e i mercati. «Per evitare possibili conflitti d’interesse astratti – precisa il sindaco – meglio evitare polemiche in partenza».
È probabile che l’agricoltura rimanga nelle competenze specifiche del sindaco e che Giacchi curi tutti gli altri aspetti dello sviluppo economico. Le deleghe comunque, saranno rimescolate la prossima settimana, ed è possibile che qualcuno degli assessori lasci alcune competenze per prenderne altre. Nell’occasione, il sindaco ha annunciato un altro movimento. Claudio Muscia, dimissionario dal Cda dell’Amiu, viene surrogato da Andrea La Rosa, che aveva già lasciato il Nucleo di valutazione, al quale andrà, con molta probabilità, l’autonomista Paolo Amarù. Non s’è parlato di direzione Amiu. Salvatore La Terra, presente della sala, deve attendere.
Dinamiche politiche concordate con Enzo Oliva un paio di settimane fa. Ieri l’ufficialità. «Mi è piaciuto l’approccio con il commissario – ha detto Nicosia – un bel modo di lavorare». Enzo Oliva non è di molte parole ma se la cava bene nelle risposte, e non tralascia di bacchettare Silvio Galizia consigliere provinciale troppo “autonomista” nelle decisioni. Cosa accadrà se a Vittoria, base dell’esperimento laboratorio, Nicosia a ottobre dovesse dare un paio di assessorati a quelli della sinistra integralista: Sd e Se? «Non guardiamo alle sigle e al passato – risponde Oliva –. Se c’è unità d’intenti per realizzare i programmi per la città, non saranno le sigle partitiche a dividerci».
La riflessione vola a viale del Fante, dove Silvio Galizia artatamente ha fatto mancare il numero legale per consentire l’approvazione del bilancio Aapit. «Galizia, che tra l’altro vedo in sala, s’è mosso con piena autonomia prendendo una decisione poco netta. Ma io sono schietto e ve lo dico. Al suo posto sarei rimasto in aula e avrei bocciato il bilancio dell’Aapit».
Se non è sconfessione questa che cos’è? Prima della conclusione, si apprende che entro dicembre il movimento preparerà il congresso provinciale. E in quel momento il partito si confronterà all’interno di un dibattito politico che vedrà la crescita degli ultimi tempi e il ruolo che dovrà svolgere con gli alleati, ora di centrodestra ora di centrosinistra. Sarà quella l’occasione dell’ingresso di Riccardo Minardo?
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