Attualità
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10/10/2010 21:52

No, la cigomma no!

L'ultima uscita del consigliere provinciale Ignazio Nicosia

di Redazione

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Ragusa – Potrebbe far sorridere l’invito che il Consigliere Provinciale del PDL, Ignazio Nicosia, porge al Presidenti della Provincia Regionale ed ai dodici Sindaci del Territorio Ibleo, una di quelle esagerazioni che, talvolta caratterizzano l’attività politica di Amministratori e Rappresentanti Istituzionali grandi e/o piccoli, così la richiesta di un divieto al consumo ed alla dispersione di gomme da masticare (chewing.gum) nelle palestre e/o negli edifici e nelle strutture adibite ad uso sportivo la cui cura, sorveglianza e manutenzione sono nelle competenze degli Enti Locali ed in particolar modo in quelle annesse e/o pertinenti ad Istituti Scolastici può, in un primo momento sembrare un eccesso politico/amministrativo di scarsa utilità.

 

Potrebbe, certo, ma se ci riflettiamo un poco magari possiamo scoprirci daccordo, in fondo quante volte abbiamo criticato l’inigienicità di questi grumi impregnati di umori sconosciuti che fanno la loro comparsa nei luoghi più impensati, queste piccole colonie batteriche che sembrano attenderci sotto una sedia, sui marciapiedi, sul palo di un semaforo o nei tavolinetti dei bar, che attentano alla salute dei nostri figli da sotto i banchi e nelle palestre delle nostre scuole.

Ed è proprio delle palestre scolastiche che parla Ignazio Nicosia:

 

“ … vietare l’uso della gomma da masticare (chewing.gum) all’interno degli edifici sportivi pertinenti alle scuole, un divieto apparentemente insignificante che, lungi dall’avere la radicalità adottata a Singapore, si rende necessario per la salvaguardia dei beni immobili ove ogni anno si registra il deterioramento di parquet e/o pavimentazioni speciali (ma anche su infissi di legno,e modanature di pietra) a causa di questo alimento che, una volta solidificatosi, non può essere asportato senza arrecare danno alla struttura (con conseguente costo per l’erario quando si dovrà intervenire per piccole o grandi manutenzioni e/o pulizie) ma, altresì per il mantenimento di un adeguato livello di igiene per la salvaguardia della salute degli operatori scolastici, della popolazione studentesca e di tutti i fruitori che, a qualsivoglia titolo, frequentano quelle Strutture …” .

 

Un piccolo intervento a costo zero per la collettività quello richiesto dal Consigliere Provinciale del PDL, Ignazio Nicosia, un piccolo intervento che, come spesso capita nella vita di tutti i giorni, può nascondere la soluzione ad un grosso problema.

 

A Singapore il chewing.gum è vietato

Non siamo come a Singapore, dove l’importazione e la vendita del chewing gum sono vietate. Vietate perché la gomma da masticare veniva smaltita anche a Singapore, come ovunque nel mondo, in maniera poco igienica e – complice una mancanza di buona educazione – alquanto disgustosa su tavoli, sedie, marciapiedi. Ed imbattersi in una gomma da masticare – solidificata o meno che sia – non è mai piacevole. 

Non siamo come a Singapore, ma un consigliere provinciale ragusano del Pdl ha proposto di vietare la gomma da masticare nelle palestre (ma perché solo lì?) delle scuole. Per motivi igienici – «attentano alla salute dei nostri figli da sotto i banchi e nelle palestre delle nostre scuole» – ma soprattutto economici: ripulire i luoghi pubblici dalle cicche costa infatti tanto. Decisamente troppo. Ai cittadini tedeschi costa 900 milioni di euro, a quelli di sua maestà la regina d’Inghilterra «solo» 180. E il pensiero corre a un docente che, anni fa, avendo dichiarato guerra al chewing gum, ha fatto ingoiare gomme da masticare a schiere di studenti catanesi «ruminanti» e terrorizzati. 

Ben venga allora la cicca biodegradabile in 24 ore, appena inventata. Ma due domande sorgono spontanee: sono forse più igienici e meno inquinanti i mozziconi di sigarette che imperversano ovunque e che impiegano centinaia di anni per dissolversi? E sono tutte a norma di legge – igienica ma soprattutto statica – le scuole nelle quali studiano i nostri studenti e dalle cui sole palestre si propone di bandire le cicche che, con la loro carica batterica, «attentano alla salute dei nostri figli»?