di Redazione
Sta cominciando a creare una certa fibrillazione la decisione di conferire i rifiuti di tutta la provincia nella discarica cittadina di contrada Pozzo Bollente. Tra qualche giorno le discariche di Ragusa e Scicli saranno sature e l’unico impianto capace di smaltire i rifiuti sarà prorprio quello di Vittoria. Si tratta di una soluzione temporanea in attesa che si completi la seconda vasca della discarica di Ragusa che sarà messa al servizio dell’intera provincia. Questa operazione richiederà però sette mesi.
Antonio Alessandrello, responsabile del movimento “Impegno popolare” e componente del consiglio di amministrazione dell’Amiu, invita i partiti ad organizzare un sit in di protesta. «Voglio inoltre precisare – aggiunge Alessandrello – che la “provocazione” lanciata dal sindaco Giuseppe Nicosia che ha chiesto acqua in cambio di rifiuti, non rappresenterebbe la soluzione. Sono due aspetti totalmente diversi che non devono assolutamente far perdere di importanza quello che sta succedendo con i rifiuti».
Da parte sua l’ex segretario cittadino dei Ds Gino Cicciarella torna invece a invocare la costituzione del consorzio tra comuni, così come prevede l’articolo 45 della legge finanziaria della Regione che, nei fatti, mette in liquidazione gli Ato.
Prende posizione anche l’associazione «Vento di Sicilia», vicina al Mpa. Lo scopo è quello di «sensibilizzare l’opinione pubblica affinché si mobiliti in tempo utile al fine di evitare quello che potrebbe trasformarsi in un gravissimo danno ambientale. Occorre evitare qualsiasi forzatura tendente a trasformare il territorio ipparino in un unico grande immondezzaio della provincia di Ragusa».
La preoccupazione reale è quella di non sapere già da ora cosa accadrà se fra circa sei mesi, una volta riempita la discarica di Vittoria, gli accordi presi non potranno essere rispettati. La paura che per mancanza di programmazione possa verificarsi un caso simile alla Campania è troppo forte e per questo si chiedono certezze sin da ora.
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