Parla il sindaco, Corrado Valvo
di Redazione
Noto – Un altro angolo della resistenza siciliana, quella del turismo che ha cercato di resistere alla crisi generale, quella che ha continuato a richiamare turisti e che a fine stagione, pur se attende ancora i numeri definitivi e le statistiche (per quel che significano, visto che ognuno interpreta a modo suo) può dire di aver resistito. Noto, il Barocco, il mare, tre mesi di vita intensa, persino con un bel po’ di confusione nei momenti topici, quella confusione che altrove avrebbero voluto, e che qui è stata comunque digerita, anche se cozzava un po’ con l’idea di turismo di qualità.
Ma non è una bella pretesa stare lì a fare distinzioni, a dire che per fare arrivare sin qui i turisti ci vuole qualità, ci vuole selezione dell’offerta, ci vuole sì una sorta di movida, ma senza casino, per carità?
Per il sindaco Corrado Valvo non è una pretesa di Noto, ma è esattamente il contrario, la richiesta pressante di chi viene qui.
«Il segreto dei numeri che, tutto sommato, abbiamo fatto registrare anche questa estate sta proprio nel fatto che abbiamo ulteriormente valorizzato la nostra offerta culturale, arricchito la città di contenitori di straordinaria bellezza ed unici. Basti pensare che per molte manifestazioni estive abbiamo utilizzato il Collegio dei Gesuiti e il cortile di Palazzo Nicolaci. Chi era a Noto ed ha potuto gustare gli spettacoli che si sono svolti in quelle cornici è rimasto affascinato».
Per forza, diremmo. Nel Collegio dei Gesuiti è andato in scena il cartellone di Notomusica e spettacoli teatrali che hanno visto protagonisti personaggi come Michele Placido e Davide Riondino. Ma l’amministrazione ha portato avanti anche una sorta di ricerca di nuovi angoli, anche inimmaginabili volendo. E’ il caso di via Silvio Spaventa, tanto per citarne uno.
«L’operazione è stata avviata da anni – spiega ancora Valvo – perché ogni angolo recuperato alla fruizione turistica è un angolo rianimato anche dal punto di vista commerciale. Abbiamo avuto una vita notturna che è cominciata alle 19 ogni sera per concludersi alle 3, alle 4. Ma senza fastidi per i cittadini, anzi con un coinvolgimento attivo per le nostre attività commerciali».
I dati? A proposito delle presenze di questa estate secondo gli ottimisti si attesterebbero su un +5%, secondo chi sta nei verbi difettivi starebbe a -10%. Ma davvero qui la questione aritmetica lascia il tempo che trova. Forse più interessante è il dato del 30-35%, che è quella della raccolta differenziata che si realizza qui, per esempio. Ma il vero dato essenziale sta nel fatto che da mesi a Noto aprono nuove attività commerciali e Valvo si fa e ci fa una domanda: «Pensate che chi apre qui bar, ristoranti, pub sia un po’ fuori di testa, oppure vede un territorio che funziona?».
Domanda retorica, chi apre ed investe lo fa perché, pur nelle difficoltà generali del momento, qui qualcosa si muove. Al punto che Noto è stata citata più volte di recente a livello nazionale da economisti esperti di “cervelli in fuga”, perché uno degli ultimi ristoranti aperti qui è frutto della scommessa di cervelli siciliani di ritorno e giovani locali che hanno creduto in Noto.
«Abbiamo lavorato e stiamo lavorando molto in sinergia con i privati – dice Valvo – e questo crea una collaborazione interessante e prospettive per il futuro».
Funziona benissimo, dunque, il cuore di Noto, il Barocco. Funziona anche il mare, quello con le 5 Vele, quelli del Lido, anche se qui qualcuno, come raccontiamo nell’altro servizio, un po’ si lamenta. Lido troppo decentrato? Scarsi collegamenti e poca acqua potabile?
«Per la zona marina abbiamo fatto anche quest’anno quel che era possibile, dando, innanzitutto, ordine al mercato, organizzando spettacoli musicali, garantendo la pulizia, la raccolta differenziata anche in spiaggia. Per i trasporti, le navette, l’amministrazione può dare un contributo, non sobbarcarsi l’intero costo. Mentre la questione acqua è vera: sto conducendo una battaglia contro l’Ato per avere garantito presto un adeguato servizio per cittadini e turisti».
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