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07/03/2008 13:36

Notte di incontri per chiudere le liste

di Redazione

Una notte lunga per Silvio Berlusconi, preso da incontri e colloqui per chiudere la partita delle candidature. E con un “no” eccellente incassato senza appello: quello dell’ex presidente di Confindustra, Antonio D’Amato, che ha sciolto la riserva complicando la quadratura dei conti. Se quindi An ha riempito tutte le caselle che gli erano state assegnate, Fi ha ancora parecchi dettagli da definire e sottoporre all’attenzione del Cavaliere. Liste da presentare negli ultimi istanti utili, anche per evitare che qualche escluso abbia il tempo di chiedere e trovare asilo nella Destra di Francesco Storace o nell’Udc di Pier Ferdinando Casini.

Sarebbero stati “diversi fattori”, secondo fonti del Pdl, a portare D’Amato al gran rifiuto. “Preferirebbe correre per la presidenza della Regione Campania”, si dice. Ma il “no” sarebbe dovuto al fatto che Berlusconi non gli abbia dato la certezza di un ministero bensì solo un’indicazione di massima. Una non decisione dovuta alla freddezza di ambienti di Confindustria, poco propensi a vedere l’ex numero uno di viale dell’Astronomia sulla poltrona di un dicastero. Ora il Cavaliere punterebbe sul leader degli industriali veneti, Andrea Riello.

Per la presentazione delle liste c’è tempo fino a lunedì. Per i “piccoli” del Pdl ci sono venti posti ma le richieste sono di più. Il Cavaliere ne ha parlato con il segretario del Pri, Nucara, con Alessandra Mussolini e Lamberto Dini. Berlusconi avrebbe anche in mano una lista segreta di circa venti nomi come “effetto speciale” da spendere in vista della presentazione delle liste.


Tra le candidature, in quota An c’è quella del generale Gianfranco Paglia, paracadutista, medaglia d’oro al valor militare, candidato in Campania. Maurizio Gasparri, numero due nel Lazio, sarà anche presidente del gruppo unico del Pdl al Senato. Complesso il lavoro relativo a Palazzo Madama: gli ultimi sondaggi assegnerebbero al Pdl tra i 163 e i 173 senatori, ai quali andrebbero aggiunti 4 dei 6 eletti all’estero. Bene, ma c’è il rischio di fare i conti con una maggioranza così ristretta da richiedere una presenza blindata in Aula dei senatori di centrodestra. Il che renderebbe difficile assegnare incarichi di governo agli eletti a Palazzo Madama. E questo condiziona le scelte di alcuni big di Fi.

Se infatti Sandro Bondi avrebbe deciso di correre per il Senato nella sua Toscana, dietro al capolista Altero Matteoli, Claudio Scajola e Renato Schifani non avrebbero ancora sciolto la riserva tra Camera e Senato. Una soluzione, potrebbe essere di far dimettere i senatori che dovessero ottenere incarichi di governo per sostituirli con i primi dei non eletti che garantiscano la presenza in Aula. In questo quadro il governatore della Lombardia verrebbe confermato capolista nella sua regione, senza che questo escluda una sua nomina a ministro. E c’è chi, come Giuseppe Vegas, in corsa per un posto di viceministro, ha optato per la candidatura alla Camera in Piemonte.

Nella circoscrizione Campania 1 della Camera, dietro al Cavaliere e Gianfranco Fini, dovrebbe presentarsi il capogruppo di Fi Elio Vito, davanti a Italo Bocchino (An). L’attuale presidente dei deputati azzurri potrebbe essere confermato alla guida anche del gruppo Pdl, se Fini dovesse essere eletto alla presidenza della Camera. Correranno per il Senato anche Adriana Poli Bortone, capolista in Puglia; Francesco Nitto Palma e Giuseppe Pisanu, numeri uno rispettivamente in Calabria e Sardegna; Diana De Feo (moglie di Emilio Fede) in Campania.

Nella circoscrizione Campania 2 per la Camera – dopo Berlusconi e Fini – saranno in lista Mara Carfagna, il forzista Nicola Cosentino e il presidente della commissione di Vigilanza Rai Mario Landolfi. Nel Lazio, circoscrizione di Roma, terzo e quarto posto per Gianni Alemanno e Fabrizio Cicchitto, mentre nel Lazio 2, nelle stesse postazioni saranno il tesoriere di Fi Rocco Crimi e la vicepresidente della Camera Giorgia Meloni.

In Toscana primi posti per Paolo Bonaiuti, per il coordinatore regionale azzurro Dennis Verdini, per Riccardo Migliori (An) e la ex responsabile marketing della Rai, Debora Bergamini. Confermati Daniele Toto (nipote del fondatore di AirOne) e Maurizio Scelli, ex della Croce Rossa, entrambi in corsa in Abruzzo. Per Luca Barbareschi un posto in Sardegna, mentre Eugenia Roccella dovrebbe presentarsi a Roma, Souad Sbai in Puglia, Fiamma Nirenstein in Liguria (tutte e tre alla Camera).

C’è un seggio a Montecitorio anche per l’ex comandante della Gdf Roberto Speciale, che dovrebbe andare in quota Fi, mentre un altro ex comandante delle Fiamme Gialle, Luigi Ramponi, sarà ricandidato da An in Veneto. In Lombardia 1, numero tre alla Camera sarà Ignazio La Russa, mentre in Lombardia 2 Giulio Tremonti. Confermato il presidente dei giovani di Confcommercio, Maurizio Del Tenno; Michela Vittoria Brambilla sarà inserita nella lista dell’Emilia Romagna. Tornerà alla Camera anche Franco Frattini, che si è sospeso dalla vicepresidenza della commissione Ue.

Correrà per un posto “probabilmente al Senato” anche Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi e uno dei “falchi” nel braccio di ferro tra auto bianche e amministrazione Veltroni. Quanto ai giovani, candidature per la coordinatrice di Fi Beatrice Lorenzin e il commissario dei giovani di Fi del Lazio, Giancarlo Miele.

Fonte: Siciliainformazioni.com