di Redazione


La scoperta ha un valore storico e scientifico di un certo interesse.
Nuovo sopralluogo da parte della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Ragusa presso la chiesa di Santa Maria della Consolazione dopo l’emersione di un cimitero sotterraneo rispetto al pavimento. La scoperta in seguito ai lavori di messa in sicurezza della chiesa finanziati dalla legge del terremoto di Santa Lucia.
Gli esperti della Soprintendenza hanno visitato i luoghi e constatato la particolarità del rinvenimento: la necropoli è stata definita di grande interesse anche se pare sia impossibile individuare l’appartenenza dei resti mortali ritrovati nelle cripte e nelle tombe stesse.
Resti mortali che saranno lasciati nella chiesa di Santa Maria della Consolazione sistemati in apposite casse. Escluso, quindi, il loro trasferimento nell’ossario comunale del cimitero cittadino di contrada Mendolilli. C’è però l’assicurazione di un percorso di conoscenza di quanto rinvenuto nella chiesa nel corso dei lavori di consolidamento.
«La documentazione di quanto è stato rinvenuto verrà esposta al
pubblico con appositi supporti – ha spiegato la Sovrintendente di Ragusa, Vera Greco – appronteremo dei cd, saranno preparati dei pannelli esplicativi visionabili al pubblico perché è giusto che tutti sappiano della storia del monumento. L’obiettivo primario è il restauro ed il consolidamento anche se credo che la fase di documentazione e di restauro, attualmente in atto, credo sia quella che ci serve per conoscere il luogo e farlo conoscere, in ogni particolare, all’esterno».
Solo i nobili, gli aristocratici e i religiosi avevano il privilegio di essere sepolti nelle chiese. Il popolo veniva sepolto nelle fosse comuni, extra moenia, fuori dalle mura della città. Le sepolture in questione sono coeve alla storia della chiesa, riferibili a un periodo storico tra il Sei e l’Ottocento.
Intorno al 1640 la chiesa di Santa Maria della Consolazione ebbe il privilegio di essere eletta «Patrona Civitatis». Una chiesa «collegiata», quella della Consolazione, che ospitava il collegio dei canonici. Essere sepolti in chiesa era il privilegio di quel ceto nobiliare e religioso che avrebbe conquistato la felicità post mortem grazie alle messe in suffragio e alla maggiore vicinanza con l’Eterno. Una condizione profanata già qualche secolo fa, se è vero che non è stato trovato neanche uno scheletro intatto.
© Riproduzione riservata