Cronaca
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04/11/2025 14:46

Octav Stroici, chi era l’operaio morto nel crollo della Torre dei Conti ai Fori Imperiali

Rumeno, 66enni, gli mancava un anno alla pensione

di Redazione

Roma – Avrebbe potuto attingere alla disoccupazione, ma per lui il lavoro era una religione. È morto in ospedale, dopo essere rimasto sepolto per undici ore sotto i detriti della Torre dei Conti ai Fori Imperiali di Roma, Octav Stroici.

Octav è morto qualche minuto dopo la mezzanotte, dopo una vita di fatiche. Era nato sessantasei anni fa a Suceava, nel nord della Romania, ai confini con la Moldavia. Da oltre trent’anni viveva in Italia. Si era stabilito alle porte di Roma, a Monterotondo, dove abitava con la moglie. Il lavoro, la vita di coppia, le frittelle a colazione, poi di nuovo al lavoro. Sul suo profilo Facebook c’è una foto con Marianna sul lungomare, e un’altra con una cassa di frutta. Octav Stroici aveva messo la famiglia al primo posto delle sue priorità. Per questo si è sempre dato da fare affinché a casa non mancasse nulla.

La figlia Alina si era trasferita a Ruffano, in provincia di Lecce, dove lavora come tour operator. Ieri mattina, appresa la notizia dell’incidente, si è messa subito in viaggio per raggiungere Roma. È arrivata a largo Corrado Ricci quando ancora c’era da sperare. Abbracciata alla madre, ha assistito alle ultime fasi del salvataggio. I pompieri che salgono con l’autoscala, poi scendono con il corpo di Octav, rimasto incastrato sotto le macerie per undici ore. “Poteva parlare”, racconta ancora uno dei soccorritori. “Diceva: ‘Fate presto, non posso muovermi’. Ma anche tante parolacce. Era sfinito”.

L’applauso timido che accompagna il suo ritorno dall’inferno della Torre dei Conti lascia per un momento intravedere la speranza. Poi la corsa dell’ambulanza, scortata dai carabinieri, verso il Policlinico Umberto I. “Lui lotta, lui lotta”, ripete Alina per darsi coraggio, poco prima della tragica notizia che scuote tutti.

Quando Marianna capisce che le cose non sono andate come dovevano, ha un malore. I medici si prendono cura di lei e della figlia, che vengono poi accompagnate nella stanza dove si trova quello che, nel frattempo, è diventato il corpo senza vita di Octav, padre e marito che ha dedicato tutta la vita alla famiglia. “Non doveva finire così”, sussurra un giovane carabiniere, scuotendo la testa.