"Ero straniero, e mi avete accolto".
di Redazione


Modica – E’ raro che in seguito alla morte di una coppia mista, di un italiano con una straniera, il cordoglio per il cittadino che non ha la nazionalità italiana pareggi quello per il nostro paesano. Perchè c’è quasi un senso di liberazione nell’apprendere che “non ci sono morti italiani”, come vuole la retorica dei telegiornali. La morte di Saro Gennuso e di Olga Diduk, avvenuta ieri sera in seguito a un drammatico incidente stradale, alla periferia di Modica, dove la coppia aveva casa, restituisce il senso della profezia: “Ero straniero, e mi avete accolto”.
Olga si è fatta amare da tutti a Modica, per la gentilezza, la generosità, la capacità di sorridere alla vita con cui è diventata italiana fra gli italiani, modicana fra i modicani. La morte della madre in dicembre, l’aiuto alla sorella rimasta sola in patria, al figlio diventato papà in Ucraina, alla figlia mamma di tre bambini in Germania. Olga era tutta cuore, e di questo a Modica tutti avevano preso coscienza. Per questo Olga entrava nelle case di tutti, portando sollievo a chi soffre, con le sue mani d’oro, in grado di massaggiare la schiena, di risolvere contratture, di portare sollievo.
E’ morta accanto al suo saro il giorno prima di compiere 56 anni. I funerali della coppia si terranno probabilmente venerdì nella chiesa di Sant’Elena. Domenica alle 10, nella chiesa di San Paolo, il secondo rito funebre, per la salma di Olga, con rito ortodosso. Olga sarà seppellita probabilmente in Ucraina.
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