Cronaca
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15/09/2025 18:08

Omicidio Stefano Gaglio, c’è identikit dell’omicida, ripreso dalle telecamere della farmacia

C’è una pista per l’omicidio di Stefano Gaglio

di Redazione

Palermo – A Palermo, questa mattina intorno alle 9, Stefano Gaglio, 39 anni, magazziniere della farmacia Sacro Cuore, è stato ucciso davanti al luogo di lavoro in un agguato. Secondo testimonianze raccolte dagli investigatori, fra Gaglio e l’assassino ci sarebbero stati alterchi poco prima della sparatoria.

L’omicida, descritto come un uomo sui 60 anni, capelli brizzolati e corporatura esile, avrebbe atteso Gaglio fuori dalla farmacia. Appena la vittima ha posato lo scooter sul cavalletto, l’aggressore ha aperto il fuoco fuggendo poi in sella a uno scooter, dopo un tratto a piedi in direzione di viale Regina Margherita. Le telecamere di sorveglianza della zona hanno ripreso l’intera scena.

Gaglio, sposato e padre di due figli, era conosciuto come una persona tranquilla e senza precedenti penali. Originario del quartiere Noce, viveva nel Cruillas e lavorava da molti anni nella farmacia di piazza Principe di Camporeale.

Gli inquirenti escludono al momento l’ipotesi della rapina e indirizzano le indagini verso motivi di natura familiare.

Il video

Un video ha immortalato la scena. Si vede l’impiegato della farmacia parcheggiare lo scooter, un Honda Sh, sul marciapiede.

L’assassino arriva a piedi. I due sembrano guardarsi negli occhi per pochi istanti, poi tira fuori la pistola e spara. Tre, forse quattro colpi che non lasciano scampo alla vittima.

L’assassino, a volto scoperto, percorre i metri che lo separano dalla vicina piazza Principe di Camporeale dove ha parcheggiato lo scooter. Sessantenne, capelli brizzolati, corporatura robusta. Sale in sella e si allontana in direzione di corso Camillo Finocchiaro Aprile.

I poliziotti della squadra mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica, somo sulle tracce del killer– un sessantenne – che potrebbe avere le ore contate. La vittima non aveva collegamenti con la criminalità organizzata.

L’assassino non ha messo in conto il rischio di essere filmato, circostanza che allontana il sospetto che si tratti di un professionista. La pista seguita dagli investigatori è quella dei rancori personali. Faccende private, forse questioni di soldi, molto più improbabile la pista del litigio sorto sul posto di lavoro. Di sicuro l’assassino conosceva bene Gaglio e le sue abitudini.

 

L’omicidio è avvenuto in pieno giorno, quando in strada c’erano altre persone. Un medico, una pediatra, è subito intervenuta nel disperato tentativo di salvare la vita a Gaglio nell’attesa che arrivassero i sanitari del 118. Tutto inutile.