Giudiziaria
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08/07/2008 12:03

Operazione Trash, interrogati i quattro indagati in stato di libertà

di Redazione

Prosegue la fase delle indagini per l’operazione “Trash”, ovvero l’inchiesta sulla gestione del servizio di igiene ambientale in città, gestito dall’Ati, Busso capofila.
Il Gip del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, ha dato più suspance alla vicenda, nel senso che in città si attendevano per ieri le decisioni del magistrato che doveva esprimersi circa le richieste di scarcerazione avanzate dagli avvocati Saverio La Grua, Alessandro Agnello e Giorgio Assenza, rispettivamente difensori dell’imprenditore Giuseppe Busso e della dirigente del Comune di Modica, Anita Portelli, quest’ultima ai domiciliari.
Ovviamente il Gip, a seguito degli interrogatori dei due e delle loro giustificazioni, deve vagliare attentamente le due posizioni prima di decidere se ci sono i presupposti per modificare i provvedimenti restrittivi.
Nel frattempo la Procura della Repubblica, attraverso la Guardia di Finanza di Ragusa, cui è affidata l’indagine ha proceduto ad interrogare uno dei soci di Busso, un’imprenditrice catanese, ed i tre dipendenti comunali che avevano operato nel X settore dell’ente pubblico, destinatari di avviso di garanzia. Si tratta di un passaggio facoltativo da parte degli inquirenti, attraverso il quale la Procura dispone una richiesta di interrogatorio ed in questo caso l’indagato può decidere se rispondere o meno.
Tutti e quattro hanno dato ampi chiarimenti in merito alle contestazioni sollevate nei loro confronti che si riconducono al reato di abuso d’ufficio. Gli episodi contestati a tutte le persone coinvolte e, dunque, anche a Busso e alla Portelli, sono diciotto.
L’imprenditrice, sorella dell’altro socio di Giuseppe Busso, è stata sentita in merito alla questione relativa alla presunta mancata iscrizione all’apposito albo delle imprese che consente di potere partecipare a questo tipo di gare d’appalto. La donna ha sottolineato che la sua impresa risultava iscritta dal 2005 e che l’autorizzazione scadrebbe nel 2009.
L’ipotesi di reato sarebbe stata determinata dai tempi burocratici riconducibile al periodo intercorso per il passaggio dalla sua società che ha sede nel catanese e l’Ati alla quale avevano aderito per partecipare alla gara d’appalto a Modica. Riguardo alle decisioni su Busso e Portelli, a questo punto, il Gip potrebbe decidere in giornata, prolungando l’attesa di 24 ore.

Radiortm