di Redazione
Sarà interrogato sabato mattina, nel carcere di Piano del Gesù a Modica Alta, il titolare della ditta affidataria dell’appalto per la raccolta dei rifiuti in città, Giuseppe Busso, finito in manette ieri mattina nell’ambito dell’operazione “Trash” condotta dagli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza.
A finire in manette, oltre a Busso, anche colei che, all’epoca dei fatti, era dirigente del settore ecologia a palazzo San Domenico, Anita Portelli, ristretta ai domiciliari. La donna sarà ascoltata dal Gip del Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, lunedì mattina direttamente al PalaGiustizia.
Ed al PalaGiustizia, stamattina, il Comandante provinciale delle Fiamme Gialle, Colonnello Giovanni Monterosso, ha incontrato il Procuratore della Repubblica, Domenico Platania.
Intanto emergono dei retroscena circa l’attività investigativa condotta dalle Fiamme Gialle e che adesso continua con l’analisi attenta dei documenti e dei pc sequestrati nelle oltre venti perquisizioni domiciliari e negli uffici, effettuate ieri mattina.
Uno dei dubbi che attanaglia gli uomini della Gdf, riguarda il costo pro capite del servizio di raccolta dei rifiuti a Modica. “Un costo che – è stato detto ieri nel corso della conferenza stampa –, al netto di contenziosi e debiti, è triplo rispetto a quello di comuni simili a Modica, come Noto ed Avola, che scaricano a 70 km di distanza rispetto ai 15 che separano la Contea a Scicli”.
Tutto ciò fa crescere la preoccupazione e soprattutto la diffidenza dei modicani nei confronti di un settore assai particolare della macchina amministrativa del Comune di Modica.
Ma i modicani puntano l’indice su tutta la classe politico- amministrativa degli ultimi dieci anni e che, a vario titolo e sotto diversi aspetti, ha responsabilità circa il caos ed i problemi che oggi Modica e palazzo San Domenico vive.
Una classe politico-amministrativa che avrebbe dovuto gestire, controllare, evitare e reprimere eventuali episodi venuti alla luce e che potrebbero non essere isolati.
Per un Comune che vede una distanza tra quello che dicono le carte, gli appalti e gli affidamenti, e quello che invece sono i servizi di cui, effettivamente, i modicani usufruiscono.
Giorgio Caruso
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