L'elenco di chi è rimasto
di Gazzettadelsud


Ragusa – L’Udc, proiettato verso il Partito della Nazione, era e resterà al centro dello schieramento politico. A Ragusa, però, appoggerà il sindaco Nello Dipasquale, mentre nelle altre realtà si atterrà ai programmi, scegliendo secondo lealtà, cultura e tradizione.
Si ripropone, dunque, la politica, delle “mani libere”?
Macché, solto la continuazione di una storia, la conferma della lealtà.
Questo il leit-motiv che ha improntato la presentazione di quanti sono rimasti nell’Udc.
La diaspora, infatti, ha portato via il deputato nazionale Peppe Drago, il vice sindaco Giovanni Cosentini, gli assessori Elisa Marino e Maria Malfa, il presidente del consiglio comunale Titì La Rosa ed i consiglieri Giorgio Firrincieli e Corrado Arezzo, tutti transitati nei Popolari per l’Italia.
Chi è rimasto?
Il neo coordinatore (già segretario) provinciale Pinuccio Lavima (era assente, per impegni professionali, il neo presidente Rita Xiumé), il deputato regionale Orazio Ragusa, il presidente della Provincia, Franco Antoci, gli assessori provinciali Giuseppe Giampiccolo e Giovanni Di Giacomo, i consiglieri provinciali Bartolo Ficili e Ettore Di Paola, quelli comunali Salvatore Fidone e Filippo Angelica.
Loro hanno ribadito di «ritrovarsi laddove si è sempre stati. Altri, con l’alibi dello spostamento a sinistra dell’Udc, hanno scelto di cambiare casa».
Il coordinatore Pinuccio Lavima ha cercato di smontare il presunto alibi: «L’Udc non ha modificato di un millimetro posizione e linea politica: siamo e resteremo al centro, equidistanti da Pdl e Pd. Chi ha detto che ci siamo spostati verso il centrosinistra, si è voluto creare un falso alibi. Altre sono le ragioni della fuoriuscita, nel cui merito, però, non entro».
Concetti ribaditi dal presidente della Provincia, Franco Antoci: «Mai ho pensato di abbandonare l’Udc, per il legame personale con Pierferdinando Casini e per i valori e gli ideali storici che il partito esprime. L’Udc rinascerà nel Partito della Nazione, con tante adesioni. Intanto, si ricreano sopiti entusiasmi. Le legittime aspirazioni di chi vuole ricoprire ruoli di vertice saranno subordinate alla presenza del partito sul territorio. Sarò un presidente operaio, che, con tanti altri operai a fianco, costruirà il nuovo partito».
È stato il deputato regionale Orazio Ragusa ad enfatizzare «lo spirito di continuità, la lealtà e la coerenza dell’Udc, mentre la scelta di altri allontana la gente dalla politica. È solo l’Udc che continua a parlare di famiglia, che si spende per sanità, agricoltura, infrastrutture, per la vita. È l’Udc che costituisce il terzo polo».
All’obiezione dell’obbligatorietà di una scelta di campo alle prossime amministrative, l’on. Ragusa ha annunciato che «nel capoluogo staremo con Nello Dipasquale, mentre negli altri comuni ci atterremo ai programmi: sarà la nostra storia, in coerenza con i programmi, a indicarci il percorso».
Quanto al governo Lombardo, Ragusa ha ribattuto: «Non sto con Lombardo, ma con l’… Udc. Quella di Lombardo è una giunta tecnica. Appoggeremo le questioni che riguardano e mirano a risolvere i problemi della gente. Non è politica delle “mani libere”, ma quella che indica la storia, dell’Udc, ove nessuno vuole abbandonare gli attuali alleati, continuando ad appoggiare i governi di centrodestra che abbiamo sempre sostenuto».
In tale ambito, il presidente Antoci ha escluso ripercussioni alla Provincia, ove si atterrà al mandato elettorale, fondato, per l’appunto, sull’alleanza con il Pdl.
Insieme a Lavima, ha poi spiegato che accanto al coordinamento provinciale, nasceranno i comitati cittadini. Infine, il coordinatore ha ribadito: «L’Udc non si è mossa dalle posizioni pregresse: sono altri che hanno scelto di andare alla corte di Berlusconi! I nodi restano il bipolarismo e la legge elettorale, con il grave vulnus alla democrazia, dato dall’impossibilità per l’elettore di esprimere le preferenze sui candidati, imposti dall’alto. Resta il rammarico – ha infine cesellato – per chi è andato via, ma credo sia ancor più grande la costernazione di quanti hanno fatto la scelta di lasciare l’Udc».
Ecco chi rimane nell’Udc
Si delinea il quadro dell’Udc. Con Pinuccio Lavima, il deputato Orazio Ragusa e il presidente della Provincia Antoci, restano nel partito gli assessori provinciali Giuseppe Giampiccolo e Giovanni Di Giacomo; i consiglieri provinciali Bartolo Ficili ed Ettore Di Paola e i consiglieri comunali Salvatore Fidone e Filippo Angelica. Hanno lasciato il partito ed aderendo ai Popolari per l’Italia il vice sindaco Giovanni Cosentini, gli assessori Elisa Marino e Maria Malfa ed i consiglieri comunali Titì La Rosa, Giorgio Firrincieli e Corrado Arezzo. Tra i consiglieri provinciali, non tutti hanno fatto una scelta, riservandosi ancora tempo per la riflessione.
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