Il tempo si è fermato
di Redazione

Modica – Orologio del castello che non funziona.
“S’è fermato da tempo alle 4,45 -segnala il signor Giovanni Occhipinti – ed è strano che non si riesca a ripararlo. A meno che anche quest’orologio pubblico, al quale tanti modicani siamo abituati, non sia andato in ferie. Ma a parte lo scherzo non è stato certo apprezzabile durante il recente concerto del cantante Valerio Scanu vedere sullo sfondo del palcoscenico della piazza quell’orologio fermo. Non penso che nessuno se ne sia accorto. E allora la mia segnalazione vuole servire a indurre chi di dovere a farlo riparare”.
L’orologio del Castello dei conti, tanto caro ai modicani, fu realizzato intervenendo su una delle torri d’avvistamento della cittadella medievale posta sullo sperone di roccia che fu rasa al suolo dal terremoto dell’11 gennaio 1693.
Tagliando in pratica a metà la torre circolare, detta anche spagnolescamente “posterla”, si riuscì nell’800 a creare, installandovi adeguate apparecchiature, molte delle quali realizzate ad hoc, a dare consistenza ad un orologio, che è anche diventato, pur fra tanti interventi di trasformazione, il simbolo della città.
Vi si sono susseguiti vari restauri e in tema di mutamenti uno dei più significativi fu quello del cambiare la struttura muraria della torre in fascio littorio ai tempi del ventennio fascista.
Molti residenti del centro storico sono anche legati ai rintocchi delle campane che si trovano alla sommità dell’orologio, ma in particolare al controllo dell’orario, che è una consuetudine che continua nonostante le nuove tecnologie.
Bisogna tener conto, tra l’altro, che il funzionamento avviene con l’attivazione degli antichi marchingegni.
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