Attualità
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19/06/2007 06:51

Padre Di Pietro anticipa 250 euro per salvare un finanziamento di 704 mila euro

di Redazione

Duecentocinquanta euro per salvare il finanziamento per la messa in sicurezza della chiesa Madre di Sant’Ignazio di Scicli.
Sono quelli che ha versato il parroco, don Concetto Di Pietro, il 14 giugno scorso, anticipando la somma a titolo personale in nome e per conto del Dipartimento della Protezione Civile di Ragusa, impossibilitato, a quanto pare, per carenza di risorse economiche.
Tutto nasce dal fatto che nel 2001 l’allora assessore alla Presidenza della Regione, Giuseppe Drago, nell’ambito della rimodulazione della legge 433, assegnò un finanziamento di 704 mila euro per la chiesa Madre di piazza Italia.
Grazie al finanziamento sarà possibile demolire i locali in cemento armato costruiti qualche decennio fa sulla navata destra della chiesa.
Un intervento di consolidamento non può prescindere infatti dalla demolizione della superfetazione, la sopraelevazione in cemento armato, che in caso di evento sismico si comporterebbe in maniera del tutto difforme dalla sottostante struttura, risalente invece al diciottesimo secolo.
Il progetto di messa in sicurezza della chiesa Madre è stato approvato mesi fa in conferenza di servizio. Perché si passi all’appalto è necessario però compiere un adempimento formale, il pagamento di una somma, di duecentocinquanta euro. Padre Di Pietro, il 14 giugno, al termine di una conferenza di servizio che si è tenuta per affrontare un’altra questione, la messa in sicurezza della chiesa di San Bartolomeo, chiusa dall’8 novembre scorso per motivi di sicurezza, avrebbe appreso dalla bocca degli stessi funzionari del Dipartimento che il finanziamento della chiesa Madre rischiava di “andare in perenzione” se entro quello stesso giorno non fosse stata versata la somma di duecentocinquanta euro in favore del Dipartimento di Catania, che ha il compito di indire la gara di appalto.
Padre di Pietro ha messo mano al portafoglio, ha anticipato l’esigua somma di denaro (esigua in rapporto all’interesse pubblico rappresentato dalla chiesa Matrice e all’entità del finanziamento a rischio) e ha trasmesso il fax dell’avvenuto pagamento del dovuto al Dipartimento ragusano.
Dopo che la notizia è trapelata, dal Dipartimento di Ragusa hanno fatto sapere che in alcun modo il finanziamento era a rischio di perenzione. Il mancato pagamento della somma di duecentocinquanta euro, a causa della carenza di risorse economiche del Dipartimento, avrebbe solo ritardato l’indizione della gara di appalto.
Ma il finanziamento è stato assegnato, sostengono i funzionari ragusani del Dipartimento, il progetto approvato, e nulla impedirà di spendere le somme accordate nel 2001 per la chiesa Madre.
Agli atti, tra le cose dette, quelle interpretate, e quelle smentite, restano un versamento di duecentocinquanta euro che dall’ufficio postale di Scicli è stato fatto in favore del Dipartimento della Protezione Civile di Catania, e una lettera di trasmissione dell’avvenuto pagamento su carta intestata: Chiesa Madre di Scicli, Diocesi di Noto.