di Redazione

Kampala, 28 nov. La testimonianza dei martiri ugandesi, uccisi tra il 1885 e il 1887 e canonizzati 50 anni fa da Paolo VI in Uganda, ‘mostra a tutti coloro che hanno ascoltato la loro storia, allora e oggi, che i piaceri mondani e il potere terreno non danno gioia e pace durature’. Lo ha affermato Papa Francesco nell’omelia della messa celebrata sul luogo del martirio, a Namugongo, dove sorgono a poca distanza l’uno dall’altro, un santuario anglicano e quello cattolico. Secondo Francesco, solo ‘la fedelta’ a Dio, l’onesta’ e l’integrita’ della vita e la genuina preoccupazione per il bene degli altri ci portano quella pace che il mondo non puo’ offrire’. ‘Cio’ ha spiegato non diminuisce la nostra cura per questo mondo, come se guardassimo soltanto alla vita futura. Al contrario, offre uno scopo alla vita in questo mondo e ci aiuta a raggiungere i bisognosi, a cooperare con gli altri per il bene comune e a costruire una societa’ piu’ giusta, che promuova la dignita’ umana, senza escludere nessuno, che difenda la vita, dono di Dio, e protegga le meraviglie della natura, il creato, la nostra casa comune’. Siz .
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