Attualità
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08/04/2016 12:13

Papa: semplicistico equiparare coppie gay; no al gender

di Redazione

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CdV, 8 apr. ‘Le unioni di fatto o tra persone dello stesso sesso, per esempio, non si possono equiparare semplicisticamente al matrimonio’. Papa Francesco con due righe del nuovo documento ‘Amoris laetitia’ ribadisce la tradizionale contrarieta’ cattolica alle leggi sulle unioni civili ma al tempo stesso ne svelenisce il tono aggiungendo poi: ‘dobbiamo riconoscere la grande varieta’ di situazioni familiari che possono offrire una certa regola di vita’. Il Papa, dunque, si mostra realista e ammette: ‘non si avverte piu’ con chiarezza che solo l’unione esclusiva e indissolubile tra un uomo e una donna svolge una funzione sociale piena, essendo un impegno stabile e rendendo possibile la fecondita”. Con piu’ forza nella sua Esortazione Apostolica si scaglia poi contro ‘l’ideologia, genericamente chiamata gender, che nega la differenza e la reciprocita’ naturale di uomo e donna. E prospetta una societa’ senza differenze di sesso’ svuotando ‘la base antropologica della famiglia’. ‘Questa ideologia denuncia Francesco induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identita’ personale e un’intimita’ affettiva radicalmente svincolate dalla diversita’ biologica fra maschio e femmina. L’identita’ umana viene consegnata ad un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo’. Secondo il Papa ‘e’ inquietante che alcune ideologie di questo tipo, che pretendono di rispondere a certe aspirazioni a volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini. Non si deve ignorare che ‘sesso biologico (sex) e ruolo socialeculturale del sesso (gender), si possono distinguere, ma non separare’. D’altra parte, ‘la rivoluzione biotecnologica nel campo della procreazione umana ha introdotto la possibilita’ di manipolare l’atto generativo, rendendolo indipendente dalla relazione sessuale tra uomo e donna. In questo modo, la vita umana e la genitorialita’ sono divenute realta’ componibili e scomponibili, soggette prevalentemente ai desideri di singoli o di coppie’. Una cosa e’ comprendere la fragilita’ umana o la complessita’ della vita, altra cosa e’ accettare ideologie che pretendono di dividere in due gli aspetti inseparabili della realta’. Non cadiamo nel peccato di pretendere di sostituirci al Creatore. Siamo creature, non siamo onnipotenti. Il Creato ci precede e dev’essere ricevuto come dono. Al tempo stesso avverte il Papa siamo chiamati a custodire la nostra umanita’, e cio’ significa anzitutto accettarla e rispettarla come e’ stata creata. .