Cronaca
|
15/08/2025 16:59

Parto in strada, operatore del centro minori salva mamma e neonato

“Il bambino sta bene, siamo contenti”

di Redazione

Como – Alla fine è andato tutto bene: forse quanto è successo a Como mercoledì sarebbe una storia più adatta a Natale che a Ferragosto ma comunque a lieto fine. Una ragazza incinta si è sentita male in strada mentre camminava con un uomo in via Gramsci a Como. Ad accorgersi cosa succedeva è stato un operatore del centro minori stranieri che si trova nella stessa via. È accorso e ha aiutato, con la collaborazione di alcuni ragazzi, la donna a partorire sul posto, perché non c’era più tempo.
“Ero a lavoro nel centro per minori, quando ho visto che fuori dalla porta c’era un po’ di movimento. Due ragazzi sono venuti a chiamarmi e quando sono uscito ho visto questa donna incinta insieme a suo marito. Ha iniziato a star male e in piedi ho visto che stava iniziando a partorire. Ho provato a portarla dentro per non farla rimanere in strada ma non c’è stato il tempo. In pochi minuti il bimbo è nato e nel frattempo è arrivata l’ambulanza” racconta Maurice Sawadago, 42 anni, arrivato in Italia nel 2010 come rifugiato, dal 2021 cittadino italiano, con moglie arrivata dopo di lui dal suo Paese d’origine, il Burkina Faso, e un figlio nato al Valduce, lo stesso ospedale dove sono stati portati mamma, una ventenne sudamericana, e figlio, che ora sta bene.

Fondamentale è stata la prontezza di Maurice, che da 2013 è un volontario della croce rossa del Basso Lario, il che lo ha aiutato a capire cosa stava succedendo e cosa fare. Quando ha visto la ragazza aggrapparsi a una transenna e urlare per il dolore, infatti, è arrivato e le ha tagliato i pantaloni. Non c’è stato il tempo di portarla nel centro e farla sdraiare su un letto perché il bimbo, un maschietto, aveva già la testa fuori. A quel punto un altro degli operatori e tre ragazzini egiziani di sedici anni lo hanno aiutato portando lenzuola pulite per farla stare più comoda possibile e anche per proteggerla dalla vista dei passanti.

“Vedere nascere una vita – racconta Sawadago – è un’emozione immensa e ricorderò sempre lo sguardo di tenerezza della signora quando le ho messo in braccio il suo bimbo e l’ho accompagnata sull’ambulanza. Abbiamo dovuto fare tutto in strada ma i miei ragazzi mi hanno aiutato facendo avanti e indietro con le lenzuola pulite e aiutandomi a tranquillizzarla. Tutto è durato pochissimo”. Intanto, rapida, è arrivata l’ambulanza, in tempo per il taglio del cordone ombelicale.