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06/01/2020 22:24

Passeggero: i nostri 25 minuti di panico sull’aereo per Catania

di Gabriele Giannone

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Passeggero: i nostri 25 minuti di panico sull'aereo per Catania
Passeggero: i nostri 25 minuti di panico sull'aereo per Catania

Ragusa – Francesco F. ha 28 anni, ragusano. E’ uno dei 189 passeggeri che ieri notte, a bordo del Boeing 737/800 della compagnia irlandese Ryanair, ha vissuto una delle esperienze più difficili della sua vita.

Racconta le scene di paura vissute, tipiche di quelle viste nei film. Ricorda, con un filo di voce, la pellicola di “Airport” film del 1970 tratto da un romanzo di Arthur Hailey. Questa volta non era un film e Francesco è ancora provato per lo shock.

Racconta a Ragusanews le fasi concitate dell’atterraggio. 
 

La sua mano stringe quella di una signora anziana cardiopatica in cerca di un contatto amico per sciogliere le ansie.  
“Eravamo tutti impauriti dai continui scossoni e dalle turbolenze del volo -racconta Francesco-. Dopo che il comandante aveva annunciato l’avvicinamento a Fontanarossa, abbiamo notato che questi “vuoti d’aria” erano sempre più frequenti. L’aereo ha tentato tre volte di scendere verso l’aerostazione, ma poi riprendeva quota.

Scossoni secchi, che hanno fatto andare nel panico i passeggeri. La signora che mi sedeva accanto soffriva in maniera evidente. Mi ha preso la mano stringendomela forte. Mi ha detto che era cardiopatica. Non me l’ha più lasciata sino all’aperture delle porte. Dietro di me, sentivo piangere. Erano due ragazzi, trattenevano le paure. Le urla dei passeggeri si sovrapponevano e non aiutavano a tranquillizzare gli animi. Lì davanti, qualcuno aveva tirato la maschera dell’ossigeno. Le luci in cabina si spegnevamo e si riaccendevano.

Devo dire che grazie al personale di bordo, molto preparato e professionale (alcune delle assistenti di cabina si sono sedute lungo il corridoio per assistere alcuni passeggeri), siamo riusciti a mantenere la calma.

Dopo 40 minuti circa di sorvolo, l’aereo è atterrato sulla pista catanese. Un applauso liberatorio durato alcuni minuti ha sfogato l’adrenalina di paura dei passeggeri. Abbracci tra i passeggeri in un clima di rara solidarietà. Nessun ferito.
In effetti, il Ryanair partito da Trieste è stato il primo dei voli a volere atterrare su Catania. Altre compagnie avevano optato su Trapani e Palermo dove le condizioni di vento erano stavolta favorevoli.

Castrese Napolano, è un’esperto comandante di voli di linea, con 30 anni di attività alle spalle, oggi è capo piloti della compagnia bulgara Tayaranjet, ha rilasciato oggi un’intervista a “Ragusanews”. 

Turbolenze in aereo, bisogna avere paura?

“Per noi piloti è semplice routine, un aspetto comune del nostro lavoro quotidiano. Gli aeroplani sono progettati per affrontare livelli di turbolenza ben maggiori rispetto a situazioni che si possano realisticamente verificare in qualsiasi tipo di viaggio. Mi rendo conto, però, che i passeggeri possano percepire le piccole turbolenze che si verificano in un viaggio di linea come se l’aereo avesse perso il controllo o addirittura stesse precipitando”.

Cosa è successo nel volo Ryanair, alla luce della testimonianza riferita?

“Nella circostanza il comandante avrà effettuato l’atterraggio su Catania, non scegliendo l’opzione del cosiddetto “alternato” perchè le condizioni atmosferiche rientravano nei limiti di vento a traverso previsti dalle procedure aeronautiche, vale a dire non superiori a 33 nodi. Alcuni compagnie e alcuni piloti, cui spetta sempre l’insindacabile giudizio, in via precauzionale anche sotto quel limite scelgono l’aeroporto alternato per garantire adeguati livelli di confort per i passeggeri. La sicurezza è garantita in tutti i casi”.
Un’ultimissima considerazione. Per chi volesse ridurre al massimo il rischio di soffrire per le turbolenze, i posti migliori sono quelli nei pressi delle ali. Chi volesse concedersi un po’ di montagne russe, invece, può scegliere i posti in fondo all’aereo, vicini alla coda.