Attualità
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09/02/2017 07:53

Pd: D’Alema, no scissioni, guai votare Italia su polveriera

di Redazione

Calcio: Palermo; Corini, ci abbiamo provato ma è finita pari
Calcio: Palermo; Corini, ci abbiamo provato ma è finita pari

Roma, 9 feb. ‘Se prevalgono buon senso e responsabilita’ riprendera’ il percorso ordinario che porta al congresso del Pd. Ma l’obiettivo resta la discontinuita’ con la stagione renziana. Serve un cambio di contenuti e di guida’. Cosi’ Massimo D’Alema, in una intervista a ‘La Repubblica’ che aggiunge: ‘La situazione del Paese e’ gravissima. I dati sullo spread dimostrano che ogni incertezza internazionale ha un effetto immediato sull’Italia. In Europa siamo ultimi per crescita, quartultimi tra i 30 Paesi piu’ industrializzati. Sono cresciute gravemente poverta’ e diseguglianze. Drammatica e’ la frattura tra Nord e Sud. Il meccanismo di crescita dell’occupazione, sostenuto dagli incentivi, si e’ inceppato. La priorita’ del governo oggi dovrebbe essere dare risposte alla crisi’. ‘Sono preoccupato per il mio Paese. Il nostro gruppo dirigente appare debole e confuso. Abbiamo governato con Ciampi Amato e Prodi. Oggi, salvo poche eccezioni, c’e’ solo chiacchiericcio senza costrutto. Non ci si rende conto che siamo seduti su una polveriera’. ‘L’idea di precipitare verso elezioni anticipate con una legge proporzionale, con prospettiva certa di ingovernabilita’, e’ una scelta folle. Con quale progetto? Con quale ipotesi di alleanze? ‘. Per l’ex presidente del Consiglio ‘la priorita’ e’ la legge elettorale. Il Pd ne ha proposto cinque diverse. E non e’ la minoranza che rompe le scatole. Lo scontro piu’ aspro e’ quello che divide l’idea di Franceschini di un premio alle coalizioni e quella di Orfini che lo vuole alla lista’. Io ‘Non ho una particolare predilezione per i premi di coalizione. E non capisco bene quale sarebbe la coalizione del Pd’. Quanto a possibili ‘alleanze’ ‘Pisapia ha gia’ detto che non ci sta. Quindi sarebbe da Alfano a Franceschini e Delrio. Mi ricorda qualcosa, si chiamava Democrazia cristiana’. Circa la scelta di una legge elettorale su cui dovrebbe puntare il Pd, per D’Alema serve ‘Un equilibrio tra rappresentanza e governabilita’. Occorre una legge che offra una chance di governabilita’, con un premio ragionevole, alla lista che arriva prima. Ma i capilista bloccati vanno aboliti. Si vorebbe persino vergognosamente estenderli al Senato’. Ma la situazione e’ difficile. ‘Bisogna intervenire sui temi del lavoro oggetto dei referendum proposti dalla Cgil. Su voucher e subappalti, o le norme le cambia il governo o sara’ il voto referendario a farlo. Poi servira’ una manovra, lascito del governo Renzi che ha voluto accavallare la campagna con la legge di stabilita’ e ha utilizzato risorse per mance e regalie. Ha perso il referendum e sono rimasti i debiti’. ‘Apprezzo prosegue l’iniziativa di Merkel che vuole rispondere al nuovo contesto rafforzando l’integrazione dei Paesi disponibili. La sinistra dovrebbe rispondere: bene, ma occorre un cambio delle politiche nel senso della crescita e della giustizia sociale. Io non sono di quelli che danno la colpa all’euro. Il problema e’ una politica economica che ha messo al centro solo l’obiettivo della stabilita’ monetaria. Draghi ha cambiato qualcosa, ma non basta. Ci sono delle responsabilita’ che solo la politica si puo’ prendere’. Quanto a coloro che lo rimproverano di aver riscoperto l’Ulivo ‘L’atto costitutivo dell’Ulivo reca, tra le altre, la mia firma. E fui io a chiedere a Romano Prodi di assumere la guida del centrosinistra. E’ ora di smetterla con le calunnie’. Circa le prossime scadenze Dem e sul chi sosterra’ al congresso ‘quando ci sarenno il congresso e i candidati faro’ le mie valutazioni. Oggi registro che da Bersani a Speranza, Emiliano, Rossi, sosteniamo posizioni simili e lo stesso Cuperlo ha piu’ volte sottolineato che Renzi non puo’ essere la guida adeguata di un nuovo centrosinistra’. ‘Un rinnovato Pd puo’ riunire intorno a se’ movimenti civili, personalita’ e creare una grande lista aperta che possa aspirare ad avere molti voti. Forse non prendera’ il 40%, ma ci andrebbe piu’ vicino del Pd com’e’ messo ora’. Sul fatto che Renzi sia l’unico ad aver centrato il 40 ‘Allora prosegue eravamo uniti. Poi Renzi ci ha diviso. E non dimentichi che quel 41% fu ottenuto con il 52% dei votanti. Forse queste due valutazioni Renzi avrebbe dovuto farle fin da allora. Io non sono rancoroso, sono addolorato. Non possiamo considerare zavorra i milioni di elettori che ci hanno lasciati. Il partito e’ diroccato. L’82 per cento dei ragazzi tra i 18 e 24 anni ha votato No al referendum. Tutta la grande grande operazione di rottamazione ha creato questo: una sorta di partito dei pensionati ‘. Quanto agli sfidanti ‘Non sottovaluterei la destra, che in coalizione puo’ arrivare al 35 per cento. Se faremo una legge basata su questo meccanismo, si rimetteranno insieme e ci ringrazieranno’. .