di Redazione
Il direttivo provinciale del PD ha lasciato, tra gli aderenti al nuovo partito, un po di delusione e molte perplessità. Perchè quando sembrava il momento di dire la verità per trovare nuove spinte politiche ci si è appiattiti sulle posizioni dei vertici con la precisa intenzione di accontentasi di quello che si ha. Come già detto Solarino e Fonte non se la sono sentita di continuare in questo modo è hanno espresso le loro posizioni di critica e anmche di disimpegno. Oggi interviene il Vice segretario del PD Tuccio di Stallo. Un’autocritica sincera. Speriamo che serva a qualche cosa.
Esprimo piena solidarietà a Tonino Solarino e Tommaso Fonte, che – pur tra le divergenze di vedute che ogni ruolo di responsabilità necessariamente comporta -, hanno ricoperto con impegno e passione ruoli di primo piano al servizio della collettività iblea, e che per questo vanno pubblicamente ringraziati dal PD.
Esprimo al contempo vivo rammarico per il comunicato allontanamento dal partito democratico, associandomi all’autorevole analisi, e conseguente richiesta di ripensamento, divulgata dell’On. Zago, nella piena convinzione che se il PD fosse stato condotto sia a livello regionale, che a livello provinciale, con tale equilibrio e sensibilità nel delicato momento della sua costituzione, certamente oggi assisteremmo ad altra pagina della storia di questo partito.
E’ peraltro incredibile che, di fronte a alle dichiarazioni di due autorevolissimi esponenti, recentemente candidati nella seconda lista del PD, che comunicano il proprio malessere, nonché la volontà di allontanarsi dal partito, l’unica voce che è dato registrare sia quella dell’On.le Zago, con il quale concordo pienamente in ordine alla lucida e critica analisi politica, e alla conseguente improcrastinabile necessità di avviare un immediato ricambio della classe dirigente a livello regionale, ma – aggiungo – anche, e per le stesse ragioni, a livello locale.
Proprio ieri infatti il segretario regionale Genovese, aveva modo di difendersi rispetto ai sacrosanti attacchi ricevuti, affermando di avere sempre condiviso le scelte con i vertici regionali e con i segretari provinciali, e dunque che non era lui il solo a doversi mettere in discussione, bensì l’intera classe dirigente siciliana, regionale e provinciale.
Per una volta, con costui concordo.
Tuttavia, di fronte ad una classe dirigente che non esita ad attribuire sempre al fato la responsabilità delle sonore bocciature elettorali, o peggio all’irrazionalità collettiva, ho deciso di non sottrarmi alle mie responsabilità che sono tutte quelle di chi ha fatto parte del fallimentare risultato elettorale ottenuto dal PD siciliano, ma sono soprattutto quelle di non avere saputo impedire quanto accaduto nella compilazione delle liste regionali a tutti livelli.
Nella vicenda delle candidature alle regionali infatti ho sbagliato, e chiedo pubblicamente scusa a Tonino Solarino e Tommaso Fonte, così come a Giovanni Giudanella, e alle altre donne che hanno dato la loro disponibilità alla lista, e a tutti i loro elettori.
Infatti, a tutti i dirigenti provinciali – nessuno escluso -, era nota nelle ultime ore la fuga organizzata dalle altre province dalla lista Finocchiaro, che veniva o del tutto soppressa, come nel caso di Enna e Caltanissetta, ovvero via via riempita solo parzialmente – come nella provincia del segretario regionale -, e solo da candidature di servizio, di ciò consapevoli e consenzienti.
Non sono riuscito ad impedire la vostra candidatura in una lista che dirigenti di altre province stavano abbandonando, quando invece le vostre storie, il vostro impegno in rappresentanza del mondo cattolico, e degli interessi dei lavoratori di questa provincia andavano certamente salvaguardati e preservati dalle inevitabili conseguenze cui stiamo assistendo.
Per questo non mi stupiscono affatto i due su tre assenti all’assemblea di giovedì scorso: erano i rappresentanti del mondo cattolico e sindacale che con tanta passione si erano avvicinati al PD, oggi accomunati ai loro elettori da giustificata indignazione.
E tuttavia, concordo ancora una volta con la lucida analisi dell’On.le Zago: Tonino e Tommaso, le ragioni per le quali avete valutato di aderire al progetto del PD devono indurre voi e i componenti dell’assemblea giovedì assenti, ad andare ben oltre gli errori di chi si scusa con voi, e di chi – a tutti i livelli -, e pur avendo le maggiori responsabilità, a scusarsi non ci pensa nemmeno: ritornate a impegnarvi per le persone e i valori che avete rappresentato e difeso, e per i tanti che vi hanno dato fiducia con il loro voto, o con la loro semplice stima e solidarietà.
Visto che grottescamente tutti dicono di dimettersi, salvo poi continuare a fare esattamente quello che facevano prima delle annunciate dimissioni, metto simbolicamente a vostra disposizione, e a disposizione di tutti i componenti dell’assemblea non intervenuti, le mie vere dimissioni, se questo gesto può servire a farvi riavvicinare al PD, e a ripartire con rinnovato entusiasmo.
Reteiblea
© Riproduzione riservata