di Redazione
Fulmine di fine campagna elettorale sul Partito Democratico. Fulmine interno. La scarica elettrica è quella di Rino Piscitello, deputato uscente, non ricandidato, una storia politica che nasce con la Rete di Orlando per arrivar sin qui.
Piscitello oggi spiega chiaro e tondo: il Pd ha fatto una scelta suicida, strategia con cui rende tutto più facile al centrodestra. Perché? In estrema sintesi: dice no al Ponte senza aver risolto il conflitto di interessi del suo segretario regionale, Genovese, che ha grandi interessi nella società che gestisce i traghetti.
Ha detto di no ad alleanze alternative con quel che di buono ha il centro e in Sicilia si ritrova con la sinistra radicale. Ha detto no al Mpa di Lombardo, e tanto per sembrare coerente ha di fatto cancellato dalla sua storia e dal suo programma tutto ciò che è autonomismo, pur sapendo che alla gente interessa la materia.
Ci sono elezioni regionali che possono trainare quelle Politiche e Politiche che possono aiutare le Regionali, ma in lista sono stati calati sei o sette stranieri, gente che non solo non prende un voto, ma fa incazzare chi sta nel territorio a far politica e gli elettori che si sentono presi in giro.
Risultato? Secondo Piscitello il Pd è destinato a perdere e azzarda: se Anna Finocchiaro dovesse scendere sotto il 42% della Borsellino di due anni fa bisognerà rimettere in discussione tutte le scelte fatte sino a oggi alla classe dirigente regionale. E cambiare registro.
Putiferio. A tre giorni dal voto è come se qualcuno avesse minato alla base la struttura del neonato partito. Con una perfida variante su un classico potenziale attentato: che qui il cerino acceso non ce l’ha in mano Piscitello, ma gli elettori. Che decideranno liberamente quel che vogliono, esprimendo la loro sentenza.
L’altro problema è: quanti sono quelli del Pd siciliano che condividono il Piscitello-pensiero? Non bisognerà attendere molto per avere la risposta. Di certo c’è che il centrosinistra italiano e quello siciliano, con le candidature-rinnovamento di Veltroni e Finocchiaro, sono ad una svolta storica. O girano o rischiano di intappare duro.
Fonte: Siciliainformazioni.com
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