Attualità
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22/09/2010 20:51

Peppe Drago: Pendo a destra

Intervista a Repubblica

di La Repubblica

 Roma – «IO DEVO liberarmi di un macigno che mi pesa e dare sfogo alla rabbia che mi prende alla pancia». Sfogarsi rasserena e agevola un percorso di riconquista della propria identità.

«Mi viene voglia di urlare a squarciagola, o anche prendere un mitra. Sto subendo… non so bene come dirlo». Faccia fare a me. Giuseppe Drago, deputato di Ragusa, era un uomo felice e un politico in carriera. D’ un tratto il buio di una sentenza giudiziaria. «Ma guarda tu che mi doveva capitare!» Peculato. Tre anni e mezzo purtroppo definitivi. E con l’ aggiunta di una bella interdizione dai pubblici uffici.

«Premettiamo che non è perpetua». Lei sarebbe attualmente interdetto. «Sì». Però siede in Parlamento, un pubblico ufficio «Per dicembre decidono se sospendermi. Stanno chiedendo a molti costituzionalisti». Il consulto è largo e si procede pianissimo. «Decadrò. E resterò pure senza stipendio. Ma non è tanto questo (anche se sono sposato due volte e ho quattro figli, di cui due piccoli) a preoccuparmi. E’ il dazio che pago per un comportamento corretto».

Ha distratto fondi riservati al tempo in cui era presidente della Regione. «Ma erano fondi riservati al presidente! Lo dice la parola stessa». Se è riservato è riservato. Ineccepibile.

«Con quei soldi ho anche aiutato una comunità di tossicodipendenti, una ragazza cieca, un bambino handicappato». Il rigore della legge a volte è veramente crudele.

«Pensi che da sottosegretario alla Difesa (ero già stato condannato) mi vidi arrivare qualche migliaio di euro. E questi soldi di chi sono? chiesi. Mi dissero: te li manda il ministro, per le tue spese riservate». Era uno scherzo di Antonio Martino, il suo ministro. «Macché scherzo, tutto vero».

Al peso di questa situazione personale si aggiunge il peso della scelta politica che si troverà a dover compiere. «Non voglio fare danni, sono politicamente un morto che cammina, Casini è un amico. Ma io pendo verso il centrodestra». Lei pende e Berlusconi lo sa. «Le idee sono quelle, ma non è detto». Socialista liberale. «Di centro». Drago, la sua scelta è nella sua storia. «Ascolterò le parole del premier, e deciderò». Prudente ed equilibrato. Peccato che non possa godersi il prosieguo dell’ azione di governo. «Però non sono nelle condizioni di Previti. Nel 2012 scade l’ interdizione. E rientro nel Palazzo». Sincero, pulito. «Senza politica non ce la faccio, mi conosco».

 

 

 

Camera: siciliani Udc assenti, 4 non partecipano a voto su Cosentino

 

I ‘siciliani’ dell’Udc non hanno partecipato al voto per autorizzare l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche su Nicola Cosentino. Tra gli assenti, infatti, spiccano i 4 parlamentari che sono in rotta con la linea di Pier Ferdinando Casini: Saverio Romano, Calogero Mannino, Giuseppe Ruvolo e Giuseppe Drago.

Romano che stamattina ha annunciato le sue dimissioni da segretario regionale siciliano del partito in una conferenza stampa a Montecitorio motiva cosi’ la sua assenza: ”Sono arrivato in ritardo, anche perche’ avevo la conferenza stampa per annunciare le mie dimissioni da segretario regionale.

Comunque, come ho detto ieri, avrei votato con il mio gruppo alla Camera, attenendomi alle sue indicazioni”.