di Redazione

Tanto tuonò che piovve. Oggi a mezzogiorno, alle 12,30, mentre in Prefettura si teneva l’ennesimo vertice sulla discarica, l’avvocato Cesare Borrometi, del Foro di Ragusa, legale rappresentante del Comune di Scicli, ha notificato il pignoramento dei beni di proprietà del Comune di Modica che serviranno a soddisfare il credito di circa otto milioni di euro vantato da Scicli per i sette anni di conferimento nella discarica di San Biagio.
Il pignoramento ha ad oggetto addirittura quattro bassi del Palazzo della Cultura, lo stadio comunale Vincenzo Barone e lo stadio di contrada Margione a Fringintini.
Lo scontro sulla discarica da contrada San Biagio si è spostato nelle sedi giudiziarie, e stavolta in maniera clamorosa.
Nello specifico, i beni aggrediti dal Comune di Scicli sono: quattro bassi del Palazzo della Cultura, al numero civico 141, 145 e 147, e un quarto senza numero civico, il campo sportivo Vincenzo Barone, il campo sportivo di contrada Margione a Frigintini, un immobile al piano terra di corso Umberto I, al civico 454, un immobile in via Fontana al civico 261, un altro in via Calamezzana, al civico 125, uno in via Regina Margherita, al civico 30, un terreno in contrada Sant’Ippolito, e infine diversi terreni in contrada Cozzo Lupi, vanella 60 e vanella 12. Un ultimo immobile si trova in viale Regina Margherita, ai civici 109-111.
L’avvocato Cesare Borrometi ha deciso di chiedere il pignoramento di quei beni dichiarati, forse improvvidamente alla luce dei fatti, alienabili dallo stesso consiglio comunale di Modica. E proprio sulla disponibilità a vendere tali immobili insiste oggi la richiesta del Comune di Scicli.
A dare notizia del pignoramento è stato il sindaco di Scicli, Bartolomeo Falla, che ha preferito non aggiungere altro ai freddi dati della cronaca giudiziaria della giornata.
A palazzo San Domenico non resta ora che opporsi al pignoramento.
I rapporti tra i due Comuni non erano mai stati così tesi.
L’avvocato ha presentato il pignoramento, la cui esecuzione è stata demandata, come di rito, all’ufficiale giudiziario.
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