Attualità
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24/10/2014 09:18

Piove nel Pd ragusano

Giovanni Denaro, segreteria contestata

di Redazione

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Peppe Calabrese e Gianni Battaglia
Peppe Calabrese e Gianni Battaglia

Ragusa – Ci sono otto circoli che chiedono per mezzi termini la testa del segretario provinciale del PD. Francamente, leggendo i loro documenti, che piovono come sassi agli indirizzi delle testate giornalistiche territoriali, non è l’iniziativa difensiva di una minoranza che cerca di scongiurare lo scontro frontale con Denaro e i suoi affiliati. Magari, le donne e gli uomini degli otto circoli, non lo dicono sinceramente che Denaro dovrebbe dimettersi, visti i risultati del suo mandato, però li vedi girare attorno alla “soluzione” come farebbe uno squalo con una preda ferita avvistata in mezzo al mare, pronto a sferrare l’attacco finale.La sostanza questa è.
Nel partito democratico di Ragusa, anche a fari elettorali spenti, incombe la pugna, ed è guerra, guerra fonda per la presa del potere. Certo, l’ipparino Denaro, dal canto suo, non fa nulla per smorzare i toni e ricondurre il dibattito condominiale nell’alveo del volemosebene.
I circoli contestano l’organizzazione della festa provinciale dell’unità e Denaro interviene sulla stampa invitando i dissidenti a lasciare il partito. Poi ci ripensa e il giorno dopo chiede la pace. Consentiteci, non si fa così, non si governa in questo modo il partito che professa libertà d’opinione nel nome del popolo sovrano. O meglio, e in particolare, non si esercita così il mandato di segretario provinciale se la maggioranza, come dicono gli oppositori, non ce l’hai.
Invitare Massimo Dalema a Ragusa per le celebrazioni del partito che fu comunista, non è stata, certamente, con l’aria da democrazia cristiana che tira al nazareno, una felicissima idea. Il segretario nazionale del partito democratico è un trentenne, un giovane che di mestiere fa pure il primo ministro in un governo fatto di giovani che parla ai giovani e piace pure ai vecchi, e a Ragusa il segretario provinciale, per sponsorizzare il partito dei giovani, fa atterrare un vecchio che sa di vecchio, che parla vecchio ed è inviso pure ai vecchi?
La guerra per il cambiamento, ordita dagli otto circoli democratici, Scicli e Modica inclusi, verso Denaro e accoliti, dunque, con la scusa della mala organización del partito in provincia, ci starebbe tutta.
Qui non si tratta di scongiurare uno scontro futuro all’interno del PD ragusano, ma di prender nota che lo scontro, politico e generazionale, è già nel pieno del suo svolgimento. Combattere per la pace, oggi, non servirebbe a nulla. Non servirebbe alla dirigenza provinciale attuale e neppure al partito e ai suoi mille circoli. E tutto questo, Peppe Calabrese, il conquistatore, lo sa.