Ci sono le proprietà a Noto
di Redazione

Roma -Dina Minna, 54 anni, era giovanissima quando ha iniziato a lavorare con Pippo Baudo negli anni Ottanta. Un rapporto che pian piano è diventato speciale quello con il gigante della tv italiana scomparso lo scorso 16 agosto a Roma. Minna gestiva tutti gli impegni di Baudo, filtrava le telefonate, lo aiutava nel lavoro e negli ultimi anni si occupava anche di seguirlo nell’assunzione delle terapie farmacologiche diventate necessarie.
È stata accanto al conduttore fino all’ultimo e oltre, standogli accanto in ospedale e organizzando le fasi complicate delle esequie, dalla camera ardente a Roma ai funerali a Militello. Non è stata solo la sua segretaria personale ma parte integrante della famiglia Baudo: «Ho perso un padre», ha detto più volte dopo la morte di Super Pippo. E lui l’ha trattata come una figlia, sia in vita che in morte, destinandole come anticipato dal Messaggero una fetta importante della sua eredità, divisa in parti uguali tra Minna i figli di sangue Tiziana e Alessandro Baudo.
E Dina Minna ne è l’erede quasi al pari con Alessandro e Tiziana. Il primo, nato nel 1962 dal rapporto con Mirella Adinolfi, riconosciuto nel 2000 quando aveva già 30 anni, mentre Tiziana è nata nel 1970 dal matrimonio con Angela Lippi. Che fosse parte della famiglia era noto ed è stato chiaro a tutti il giorno della camera ardente, quando Minna ha accolto le centinaia di persone accorse per salutare Pippo, accanto alla figlia Tiziana. Il testamento, dunque, non fa che confermarlo. Grande assente invece, ieri, l’avvocato Giorgio Assumma, amico fraterno dello showman. Infine non si esclude che, oltre ai presenti, il conduttore dei record – un uomo notoriamente «generoso, discreto, pronto ad aiutare senza clamore» – abbia predisposto delle donazioni e destinato parte della sua eredità a opere benefiche.
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