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03/12/2013 01:31

Pisciotto, i vincoli della Sovrintendenza

Il paventato crollo della ciminiera

di Redazione

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La ciminiera
La ciminiera

Scicli – Serve un accordo tra la Sovrintendenza di Ragusa, il Comune e i privati proprietari della fornace Penna di contrada Pisciotto.

A offrirsi, come mediatore, l’on. Orazio Ragusa: “Per troppo tempo questo edificio è stato al centro di grandi polemiche e dibattiti, adesso si può pensare a un suo utilizzo come luogo culturale-ricettivo o, semplicemente, di mettere in atto un restauro di mantenimento, ma non è escluso, grazie anche al fascino di questa struttura di utilizzarla come set cinematografico”.

L’interruzione del dialogo fra Comune e Sovrintendenza di Ragusa è avvenuta sulle competenze. Il Comune è infatti responsabile della messa in sicurezza ai fini della pubblica incolumità, e in tal senso i privati proprietari hanno messo una recinzione per impedire l’accesso. Poi c’è la questione della tutela del bene architettonico, e qui entra la competenza dell’ente di tutela dei beni culturali.

L’ultimo vincolo regionale, di cui deve rispondere la Sovrintendenza, è del 2009, esattamente del 31 luglio.

I proprietari della Fornace Penna di contrada Pisciotto a Sampieri, stando a quest’ultimo vincolo, rafforzativo dei precedenti, sono tenuti a provvedere alla preservazione del monumento, e in caso contrario è la stessa Sovrintendenza di Ragusa ad avere l’obbligo di agire in sostituzione e in danno dei privati inadempienti.

Il decreto dell’assessorato regionale ai beni culturali, di cui la Sovrintendenza di Ragusa è braccio operativo ed emanazione diretta, è vigente e cogente, e vi si legge che “il complesso rappresenta un esempio rarissimo di architettura industriale produttiva. Il complesso fa già parte della letteratura specifica essendo stato registrato negli anni 60 dall’Enciclopedia della Tecnologia (Boringhieri, Torino, 1967) e dalla rivista Industrial Archeology nel 1992, e più recentemente censito come esempio di archeologia industriale da Wikipedia”.

Quali sono gli altri vincoli: i centocinquanta metri di distanza dal mare, il vincolo paesaggistico, quello monumentale, quello dei luoghi del cinema siciliano, imposto dall’allora assessore ai beni culturali Fabio Granata nel 2004, e l’ultimo, quello del 2009. Il Pisciotto è più vincolato del Colosseo, e forse la presa di coscienza di questi oneri in capo ai proprietari, alla Sovrintendenza e al Comune potrebbe essere la tardiva soluzione a un problema che non è pensabile poter rinviare.

Serve la messa in sicurezza, e chi agisce in sostituzione degli eredi agisca a questo punto verso la soluzione dell’esproprio.