Cultura
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04/06/2025 23:16

Premio Strega, nella cinquina c’è Nadia Terranova

Nadia Terranova, Elisabetta Rasy, Paolo Nori e Michele Ruol gli altri finalisti. Il 3 luglio a Roma la serata conclusiva

di Redazione

Benevento – Sorpresa sul palco del Teatro Romano di Benevento alla proclamazione dei cinque finalisti del Premio Strega 2025. Non ce l’ha fatta Giorgio van Straten, che con il suo bel romanzo storico La ribelle resta sotto di pochi voti (159 contro i 180 degli ultimi due ex aequo) e non entra in cinquina. Allo stesso modo rimane escluso Valerio Aiolli, che pure con Portofino blues (Voland), era stato tra i primi tre più votati allo Strega Giovani.

Autori e autrici hanno assistito allo spoglio finale nella serata in diretta su RaiPlay, condotta da Stefano Coletta. E alla fine il tabellone ha decretato i vincitori, annunciati da Donatella di Pietrantonio, Premio Strega 2024. Quest’anno si batteranno in finale per il premio del più noto concorso letterario italiano — ideato da Maria e Goffredo Bellonci nel 1947 —: Andrea Bajani, con L’anniversario (Feltrinelli; 280 voti) che già aveva conquistato martedì lo Strega Giovani (e nel 2021 era stato in cinquina con Il libro delle case, Feltrinelli); la siciliana Nadia Terranova autrice di Quello che so di te (Guanda; 226 voti), secondo libro più apprezzato dalla giuria di studenti delle superiori dello Strega Giovani; Elisabetta Rasy, con Perduto è questo mare (Rizzoli; 205 voti); Paolo Nori, con Chiudo la porta e urlo (Mondadori; 180 voti) e infine Michele Ruol, con il suo Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa; 180 voti).

Inevitabile dunque qualche polemica più o meno sussurrata per l’esclusione di van Straten, che ne La ribelle (Laterza) analizza luci e ombre della Resistenza attraverso la storia di amore e guerra di Nada Parri, che visse un contrastato idillio con un disertore tedesco e insieme a lui si unì ai partigiani.

Rimpianti e discussioni a parte, sottolinea Melania Mazzucco, presidente del Comitato direttivo, tutti i dodici titoli candidati all’edizione 2025 dello Strega rispecchiavano «nell’insieme una pluralità di generi e generazioni: dal romanzo al memoir, a narrativa non-fiction, graphic novel, giallo, noir, thriller ». Che cosa resta nella cinquina, nei titoli che lotteranno per il premio finale? In parte un aspetto che la stessa Mazzucco ha sottolineato: la predominanza del racconto dell’Io; autofiction o autobiografia vera e propria. L’anniversario cui fa riferimento il titolo del nuovo romanzo di Bajani è quello della sua fuga dalla famiglia: dieci anni raccontati senza accusare e senza salvare, con una voce «scandalosamente calma », come ha scritto del libro Emmanuel Carrère.

Quanto ad Elisabetta Rasy (che nel ’95 era entrata nella cinquina dello Strega con Ritratti di signora, Rizzoli), la sua storia personale riempie le pagine di Perduto è questo mare, vicenda di una ragazzina (l’autrice) che viene portata via dalla Napoli degli anni Cinquanta. Decenni dopo, la morte di un maestro amato (Raffaele La Capria) fa riemergere dal fondo della memoria di lei, ora scrittrice, l’immagine del proprio padre lasciato a Napoli. «Tutto nasce da un sogno di tanti anni fa… Ero in fuga e portavo sulle spalle il grande scrittore Raffaele La Capria, amico e maestro — ha raccontato Rasy in un’intervista —. Come Enea che lascia Troia col padre Anchise sulle spalle. Un sogno cui non riuscivo a dare un significato, che però mi ha accompagnata negli anni fino a che ha messo in moto il desiderio di scrivere questa storia».

C’è poi «il gioco di specchi tra le liriche del poeta romagnolo Raffaello Baldini e l’autobiografia di uno scrittore sessantenne come Paolo Nori, che — scrive Giuseppe Antonelli — si frantuma in acuminate schegge narrative» in Chiudo la porta e urlo. E un largo spazio lo conquista quest’anno la follia, protagonista di trame come nel romanzo di Nadia Terranova, autrice messinese e romana d’adozione che era già arrivata fino alla cinquina nel 2019 con Addio fantasmi, Einaudi . Quest’anno le chance di Terranova sono buone secondo i più attenti al gran mercato dei premi letterari: il suo romanzo autobiografico svela il difficile confronto con la follia in famiglia e cerca la verità sulla bisnonna Venera, rinchiusa in manicomio.

Tanti altri tra i sette esclusi sono i libri che parlano di ragione che si perde, di spaesamento e dolorosa presa di coscienza del proprio disagio psichico. Segnaliamo il bel romanzo di Renato Martinoni Ricordi di suoni e di luci. Storia di un poeta e della sua follia (Manni), dedicato alla vita di Dino Campana. Ma anche Di spalle a questo mondo (Neri Pozza), di Wanda Marasco, che svela i tormenti di Ferdinando Palasciano, primo chirurgo a proclamare il principio di neutralità dei feriti di guerra che poi, nella propria vita, «trovò nella follia uno sguardo più lucido sulla realtà». Riflettendo su questo tema, Mazzucco evidenzia lo «sbriciolamento dell’Io, la depressione, il crollo psichico che diventano trame in una stagione contrassegnata (anche nelle cronache quotidiane, ndr) dalla salute mentale divenuta emergenza sociale».

Fuori dalla finale ma degni di essere scelti nella valigia dei libri per l’estate, come i romanzi di van Straten e Aiolli, anche La signora Meraviglia (Sellerio) di Saba Anglana; Poveri a noi (Ventanas) di Elvio Carrieri; Incompletezza. Una storia di Kurt Gödel (Ponte alle Grazie) di Deborah Gambetta.

Il Premio Strega sarà assegnato dal voto di 700 aventi diritto. Nel frattempo i partecipanti al Toto Strega, rivela Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci, hanno disegnato una loro selezione. I vincitori di questa terza edizione del Toto Strega, circa mille giocate online, saranno annunciati nei prossimi giorni, «ma già si può dire che dallo spoglio delle schede emerge una cinquina di ben poco diversa da quella ufficiale: Bajani, Terranova, Nori, Rasy, Anglana. Ma solo un giocatore su mille ha indovinato la cinquina giusta».

I finalisti della LXXIX edizione dello Strega incontreranno il pubblico in 18 tappe, di cui una all’estero, il 17 giugno, presso l’Istituto italiano di Cultura a Varsavia. Una nuova occasione per incontrare il pubblico sarà Abracabook, il silent book party organizzato dalla Scuola Holden, il 2 luglio, nel giardino del Museo Maxxi a Roma.

Infine appuntamento per la serata conclusiva il 3 luglio, come sempre nel giardino del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma (diretta tivù su Rai3), in una serata condotta da Pino Strabioli.