180 dipendenti nell'inchiesta della Guardia di Finanza
di Redazione

Modica – In seguito alle notizie diffuse dalla Guardia di Finanza circa l’indagine da questa svolta sulle attribuzioni di mansioni superiori a numerosi dipendenti del Comune di Modica nel periodo 2006/2008, i Popolari di Italia Domani di Modica, oltre a confermare la propria fiducia nella bontà e correttezza dell’operato degli amministratori dell’epoca, il cui coinvolgimento giudiziario appare, peraltro, incomprensibile in relazione alle competenze dei ruoli istituzionali allora ricoperti, manifestano la propria sincera solidarietà e stima a tutti i dipendenti comunali interessati dalla vicenda, che con il proprio lavoro hanno contribuito, pur in assenza dei dovuti adeguamenti contrattuali e salariali per i periodi antecedenti le misure oggetto di indagine, al buon funzionamento della macchina amministrativa.
Il coordinamento cittadino del PID di Modica ritiene, altresì, ingeneroso e ingiusto avanzare infamanti dubbi sui meriti di tanti dipendenti che, negli anni, hanno svolto con correttezza e abnegazione il proprio dovere al servizio della città, sobbarcandosi, spesso, oneri e responsabilità cui non erano tenuti in ragione delle qualifiche possedute e per i quali non era loro corrisposta alcuna retribuzione integrativa, seppure dovuta.
La speculazione politica e la ricerca di responsabilità presunte non possono e non devono intaccare la dignità e il decoro di uomini e donne che, al di là dei corsi e ricorsi della politica, spendono la propria vita lavorativa per garantire il funzionamento della cosa pubblica e l’erogazione di servizi essenziali alla comunità cittadina.
I Popolari di Italia Domani, fiduciosi nella giustizia, attendono sereni che si sgomberi il campo da ogni ipotesi di abuso nelle condotte contestate, ma nelle more ribadiscono piena, convinta e sincera solidarietà a tutti gli attori di questa vicenda sulla quale è stato sollevato un ingiustificato clamore mediatico, dai dirigenti interessati dalle indagini ai dipendenti i cui meriti e le cui prerogative sono stati contestati, in nome di teoremi indimostrati e di accuse sommarie e immeritate.
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