di Redazione
PALERMO, 09 OTT Un dipendente della Reset, società
che si occupa delle manutenzioni a Palermo, faceva da
intermediario per fare cancellare i protesti cambiari grazie ad
un dipendente della Camera di Commercio e portava studenti in
una scuola paritaria palermitana per fare comprare i diplomi di
maturità. Per il dipendente della Reset il gip ha disposto il
divieto di dimora a Palermo, mentre per due insegnanti di un
istituto professionale palermitano ha deciso il divieto di
dimora a Palermo e all’altro la sospensione del pubblico
servizio di docente per la durata di sei mesi. Le indagini sono
state condotte dalla sezione anticorruzione della squadra mobile
di Palermo. L’attività investigativa è iniziata su un
dipendente della camera di commercio, addetto all’Ufficio
Elenchi Protesti che, dice l’accusa “abusando della pubblica
funzione, suggeriva agli utenti i modi fraudolenti per la
definizione delle pratiche di cancellazione di protesti
cambiari. In cambio otteneva regalie”. Il dipendente che è stato
spostato di ruolo nel frattempo resta indagato accusato di
corruzione, peculato e falso. Oltre a portare amici al
dipendente della camera di commercio l’impiegato Reset ha
chiesto e ottenuto la cancellazione dei protesti cambiari della
moglie. Nel corso dell’indagine è emerso che lo stesso
dipendente sarebbe coinvolto in una compravendita di un diploma
di “Maturità tecnica” conseguito nell’anno scolastico 2015/16 da
uno studente di un Istituto paritario. L’indagato avrebbe fatto
da intermediario con due insegnanti all’epoca amministratori di
fatto di una scuola superiore parificata, in cambio di 3000
euro. All’indagato sarebbero finiti in tasca 1300 euro. Nella
vicenda è coinvolto anche un dipendente dell’università di
Palermo. Nell’inchiesta sono coinvolti anche altri docenti
dell’istituto paritario. (ANSA).
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