Attualità
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02/11/2010 18:02

Quattro licenziamenti all’Ancione

Il reparto calce verso la chiusura

di Redazione

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Ragusa – L’Ancione spa ha in programma di chiudere lo storico reparto calce e di licenziare quattro lavoratori, dei quali due dello stesso reparto, lasciandone operativo uno solo, e altri due di quello “minerario”. La ristrutturazione degli anni scorsi del reparto calce ha chiuso la lunga esperienza del ciclo produttivo intero per essere sostituita dall’acquisto della materia prima, da avviare poi alla lavorazione del prodotto finito.
Oggi pomeriggio l’azienda, che produce “conglomerati bituminosi” e mattonelle d’asfalto, e la Fulc (Federazione unitaria lavoratori chimici) torneranno ad incontrarsi per la terza volta nella sede dell’Associazione industriali per un’ulteriore verifica sui margini di accordo con il sindacato. Al confronto dovrebbe essere presente anche l’amministratore unico dell’Ancione spa Cricchio, del quale i sindacati di categoria hanno preteso la presenza al tavolo per avere chiarito meglio i termini reali di quella che si preannuncia come una nuova ristrutturazione dell’azienda nel “dopo ingegnere Ancione”.
Il braccio di ferro riguarda non solo le modalità di scelta delle quattro unità alle quali applicare la mobilità, ma anche il ricorso alla Cassa integrazione ordinaria (Cigo) per altri tre lavoratori, sicuramente del reparto lavori stradali.
Riguardo ai quattro lavoratori da licenziare, la Fulc chiede che siano individuati tra quelli che possono usufruire dell’aggancio alla pensione, rispetto ad una scelta a discrezione dell’azienda. Mentre sull’utilizzo della Cigo per tre unità, i sindacati contestano l’esubero di personale segnalato dall’Ancione spa nei lavori stradali, che a loro parere invece si manterrebbero stabili.
In alternativa, i sindacati avevano proposto all’azienda un pacchetto di dieci lavoratori in Cigo da gestire nel gestire nei prossimi due anni, in base alle linee della ristrutturazione che l’Ancione spa metterà in atto. Anche se i dirigenti Fulc considerano ancora poco chiari gli obiettivi della ristrutturazione proposta dall’azienda.