In contrada Tabuna
di Gabriele Giannone
Ragusa – Un inceneritore piu moderno, meno inquinante. La Regione siciliana ha dato il via libera al progetto di Ragusa Cementi S.p.A., che potrà realizzare e gestire un impianto di coincenerimento presso la propria cementeria di contrada Tabuna. Dopo un lungo iter tecnico e amministrativo, è stata convocata la Conferenza di servizi decisoria per il 4 dicembre 2024, ultimo passaggio verso l’autorizzazione definitiva al cosiddetto “bruciatore”.
Il progetto prevede la costruzione di un impianto di ricevimento, stoccaggio e alimentazione di combustibile solido secondario (CSS) – un materiale derivato dal trattamento di rifiuti non pericolosi – che verrà utilizzato nel ciclo produttivo del clinker, in parziale sostituzione dei combustibili fossili tradizionali come il pet-coke.
L’obiettivo dichiarato è ridurre l’impatto ambientale e i costi energetici, in linea con le direttive europee sull’economia circolare e la transizione energetica del settore cementiero.
Chi conferirà in questo impianto? Gli impianti di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) per la gestione dei rifiuti urbani. Impianti che trattano i rifiuti urbani residui con processi meccanici e biologici per separare le frazioni riciclabili e ridurre i conferimenti in discarica.
La Ragusa Cementi S.p.A., subentrata nel 2020 alla precedente gestione Colacem, ha presentato nel 2020 la richiesta di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) integrata con la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) e con il riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
Il procedimento, seguito dal Dipartimento Regionale dell’Ambiente, ha raccolto numerosi pareri tecnici favorevoli: tra questi quelli dell’ARPA Sicilia, del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, della Soprintendenza ai Beni Culturali di Ragusa, del Libero Consorzio Comunale e dell’ASP di Ragusa.
Durante la Conferenza di servizi del 17 ottobre scorso, gli enti coinvolti hanno espresso un orientamento positivo, chiedendo solo l’aggiornamento del piano di monitoraggio e controllo ambientale e l’applicazione di prescrizioni aggiuntive per contenere le emissioni diffuse dall’area di stoccaggio dei combustibili.
Ragusa si prepara ad accogliere il suo impianto di combustione alternativa. Un passaggio strategico per il polo industriale ragusano, anche se non mancano perplessità da parte di cittadini che temono ripercussioni sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica.
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