Attualità
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17/12/2014 12:30

Ragusa. Campagna spontanea contro le cacche dei cani

La colpa non è del cane

di Redazione

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La campagna
La campagna

Ragusa – Simpatica iniziativa quella di un anonimo residente nel quartiere “Fonti” di Ragusa. Che si tratti di un residente nello storico quartiere della zona alta del centro storico ottocentesco lo immaginiamo noi. Certamente è simpatica e condivisibile la sua iniziativa.
Stanco, come siamo stanchi tutti i cittadini ragusani, l’anonimo, alla vista dell’ennesima deiezione canina sul marciapiede di via Sant’Anna poco prima dell’incrocio con la Piazza Tenente Schininà (che nessun ragusano chiama in tal modo, ma sempre e solo “Piazza Fonti”), ha collocato il cartello che proponiamo nella foto a latere. Cartello artigianale, ma ben fatto. Chi ha avuto l’idea ha dovuto poi lavorare non poco per l’asta, una sorta di punteruolo per poter incastrare il tutto tra due basole di duro calcare, e in alto il cartello con la scritta, che è poi il plus dell’operazione: “non è colpa del cane”.
Metodo leggero e ironico per una seria segnalazione. Ma, come si sa, del tutto inutile. Molti, e per fortuna non tutti, i proprietari dei cani che vivono nell’ambito urbano ragusano portano in giro i loro fedeli amici per la quotidiana evacuazione intestinale. Molti, diligentemente, hanno l’attrezzatura (e ne ho visto di artigianali, come il classico sacchettino di plastica o il foglio di giornale, ma anche tecnologicamente moderne, con attrezzi che senza nemmeno doversi avvicinare alla cacca la tirano via direttamente dentro un apposito sacchetto destinato al cassonetto). Molti altri semplicemente se ne fregano. I problemi sono di chi dovesse poi avere contatto diretto con la cacca del simpatico quadrupede.
E però, secondo me, non deve essere del tutto esclusa l’ipotesi che il “colpevole” possa invece essere davvero il cane e non il suo padrone: avviene questo quando a defecare sulle basole di via Sant’Anna sia un cane randagio. In quel caso il cartello del bravo cittadino conterrebbe un messaggio che nessuno potrebbe direttamente cogliere. Ma rimarrebbe pur sempre utile per tutto il resto della cittadinanza (e per i cani randagi che dovessero saper leggere).