Attualità
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27/08/2010 16:47

Ragusa-Catania, finanziamento a rischio

Siamo in prequalifica

di Redazione

Roma – Raddoppio della Ragusa-Catania, l’Anas, che sta seguendo questa fase dell’iter dopo il via libera da parte del Cipe, ha concluso la fase di pre-qualifica, nel corso della quale sono stati verificati i requisiti dei due gruppi che hanno presentato la proposta migliorativa rispetto a quella del promoter.

Entrambi i gruppi, quindi, a questo punto, accederanno alla gara vera e propria che si concluderà con l’aggiudicazione definitiva della concessione.

Il promotor (gruppo Maltauro e altri) avrà la possibilità di adeguare la propria proposta a quella ritenuta migliore presentata da uno dei due concorrenti. In questo caso, si aggiudicherebbe la realizzazione e la gestione della strada. 

 

Finanziamento a rischio

Non senza difficoltà, non senza doversi confrontare con personalità forti e decisionista, tra Roma e Palermo politica e finanza stanno cercando di far stare in piedi una serie di equilibri decisivi nei rapporti tra Regione e Anas. Decisivi e determinanti per evitare che le “guerre sante” in corso in Sicilia, ma anche a Roma tra la Regione stessa, alcuni ministri e alcune importanti aziende di stato, Anas in testa, non facciano esplodere del tutto conflitti che potrebbero avere conseguenze disastrose per la Sicilia.
La guerra scoppiata tra Regione e Anas, dunque, è al centro dell’azione di ammortizzazione che alcuni plenipotenziari, appunto esponenti della politica e del mondo imprenditoriale, stanno portando avanti provando a riavvicinare le posizioni di Raffaele Lombardo e di Piero Ciucci. Importante mediazione, come dicevamo, perché lo scontro che è esploso definitivamente con l’improvvisa, ma non inattesa per la verità, revoca da parte dell’Anas al Cas, il Consorzio autostradale siciliano, della gestione delle autostrade che erano state affidate alla cura della Regione, ha portato il presidente Lombardo ad annunciare che la Regione ritirerà tutti i cofinanziamenti ad opere dell’Anas. E tra queste c’è la Ragusa-Catania, arrivata, finalmente, ad un passo dalla gara d’appalto, con un gruppo di imprese che guida l’offerta del progetto di finanza e altri due scesi in campo. A qualche mese dal via alla gara, c’è il rischio che la Regione tolga quei 200 milioni .
Oggi, tra i quattrini della Regione, quelli del Cipe e dell’Anas e il 50% messo nell’opera dal consorzio privato, i poco più di 800 milioni necessari per realizzare questa nuova superstrada ci sono tutti. Se la Regione dovesse confermare il blocco del finanziamento si rischierebbe come minimo un rallentamento ulteriore delle procedure già avviate e in dirittura d’arrivo, ma anche una crisi totale nei rapporti Regione-Anas, fondamentali per fare andare avanti una serie di opere di grande importanza.

La Regione non ha gradito quella revoca al Cas, nonostante lo stato fallimentare del Consorzio e la situazione disastrosa delle autostrade che avrebbe dovuto gestire, ma dietro la presa di posizione nessuno tra gli esponenti della maggioranza del governo Lombardo nasconde sospetti legati alle strategie politiche che starebbero dietro le scelte del governo nazionale e del ministro Matteoli in particolare. Tanto che in un’interrogazione parlamentare un esponente del Mpa, uno del Pd e uno dell’Udc hanno ipotizzato un disegno più o meno oscuro che punterebbe a far affidare la gestione del sistema autostradale dell’Isola a gruppi non siciliani. E il riferimento, implicito ma nemmeno tanto, sarebbe al gruppo Mec-Silec, quindi a Vito Bonsignore. Politico, imprenditore. Nato a Bronte e ritenuto da sempre molto vicino al senatore Firrarello e all’on. Castiglione. Insomma un altro capitolo della grande guerra siciliana, in cui anche stavolta a fare le spese di divergenze e conflitti politici e personali potrebbero essere soltanto i siciliani. E tra questi bombardamenti si starebbe oggi cercando di accorciare le distanze tra Regione e Anas, per evitare che le prese di posizione di questi mesi e di queste settimane paralizzino anche lavori partiti o pronti a partire.