Cronaca
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01/07/2025 09:32

Ragusa, donna muore dopo aver mangiato salmone confezionato: scatta l’indagine dei NAS

Saranno gli esami di laboratorio a chiarire meglio se la donna è morta a causa di una intossicazione provocata da un batterio che avrebbe contaminato l’alimento a causa dell’interruzione della catena del freddo.

di Gabriele Giannone

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Ragusa – Una donna di 72 anni è morta dopo aver accusato un grave malore a seguito del consumo di salmone confezionato acquistato in un noto supermercato di Ragusa. La tragedia si è consumata nella notte tra sabato e domenica scorsi. Allertati immediatamente i carabinieri del Nas che nel giro di poche ore hanno sequestrato il prodotto nel comparto del pesce fresco dello stesso punto vendita. Adesso, saranno gli esami di laboratorio a chiarire meglio se la donna è morta a causa di una intossicazione provocata da un batterio che avrebbe contaminato l’alimento a causa dell’interruzione della catena del freddo.
Secondo una prima ricostruzione, la donna avrebbe iniziato ad accusare dolori e sintomi preoccupanti pochi minuti dopo aver consumato il salmone, conservato in busta. I familiari l’hanno immediatamente trasportata al pronto soccorso, dove i medici, dopo i primi accertamenti, avrebbero individuato la presenza di un batterio patogeno nel prodotto alimentare.
Nonostante le cure e il ricovero in terapia intensiva, la donna è deceduta dopo circa 24 ore di rianimazione presso l’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa. La salma è stata posta sotto sequestro su disposizione della Procura, che ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità nella catena di distribuzione e conservazione del prodotto.
I familiari hanno presentato denuncia ai Carabinieri del NAS e chiesto giustizia attraverso le colonne di Ragusanews. “Nostra madre stava bene. Tutto è iniziato pochi minuti dopo aver mangiato quel salmone. Vogliamo che venga fatta piena luce su quanto accaduto”, hanno dichiarato.
L’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia, mentre le indagini proseguono per chiarire l’origine della contaminazione e verificare se vi siano altri lotti a rischio.