Per iniziativa della giunta Piccitto
di Saro Distefano
Ragusa – Una buona notizia: riapre l’Ideal. Non proprio il celebre cinema che caratterizzava, e lo fece per decenni, la immensa Piazza Libertà di Ragusa. Nei locali che furono il cinema Ideal (crollato ora sono quindici anni) adeguatamente ristrutturati dalla Sovrintendenza è adesso una sala mostre ed un auditorium.
Fino a non molti anni fa ritenevo soldi sprecati quelli investiti in sale riunioni nella città più grigia del mondo. Lo ritenevo uno spreco per il semplice fatto che si era arrivati al punto da avere decine di sale riunioni, auditorium, sale concerto e teatrini tra pubblici e privati pur non avendo una sufficiente domanda. Grande l’offerta, minima la richiesta.
E però di recente le cose sono cambiate, o stanno cambiando. Le sale per riunioni di vario tipo aumentano, ma per fortuna aumentano anche le richieste: concerti, mostre di pittura e scultura, di fotografie, spettacoli teatrali, presentazioni di libri e conferenze aventi ad oggetto argomenti i più vari. Il tutto organizzato da professionisti come da amatori.
Appare evidente, dalla semplice constatazione e dal numero di iniziative, che a Ragusa qualcosa sta cambiando. I massari (come i ragusani sono da sempre), evidentemente, stanno imborghesendosi e dal punto di vista delle attività culturali (o pseudo tali) vanno imitando modicani e sciclitani (città dove tale tipo di manifestazioni si è sempre consumato in grande messe). Per fare uno solo dei tanti esempi possibili: venerdì 15 novembre 2013, a cominciare dalle ore 17, nei locali della Diocesi di Ragusa un corso di estremo interesse sociale, al Centro Servizi Culturali del Comune una conferenza ed una mostra fotografica sui trenta anni dalla realizzazione della Diga di Santa Rosalia organizzate dal Cral dei lavoratori della Banca Agricola Popolare di Ragusa, all’Università ad Ibla la presentazione di un libro di Santo Piazzese, un’altra presentazione di libro al Caffè Letterario “Le Fate” ed infine un’altra presentazione del libro di Saro Dipasquale al Centro Studi “Feliciano Rossitto”. E tutte le iniziative sono state partecipate! Significa che qualche centinaio di ragusani hanno speso qualche ora del loro pomeriggio di venerdì per nutrirsi di cultura. Non si creda ad un fatto ordinario nella mia città, anzi. “Qualcosa è cambiato” era il titolo di un vecchio film con Jack Nicholson. Qualcosa è cambiato anche a Ragusa. Ma come si fa a dirlo adesso ai modicani? Per gli sciclitani il problema non si pone, loro sono molto aperti al mondo e ormai da anni vivono di turismo e di cultura condivisa (gran parte del merito è da accreditare alla Scuola di Scicli e al Maestro Piero Guccione). Ma i figli della Contea ritengono la cultura fatto loro esclusivo. Se i ragusani, almeno negli ultimi trecento anni li hanno superati in tutto (e soprattutto nella ricchezza patrimoniale) almeno in quello hanno sempre vinto loro. E se adesso i mangiamacco dovessero concorrere anche nella produzione di cultura (ma gli iblei non hanno ancora un teatro comunale, a differenza degli eredi dei Conti che hanno il magnifico Garibaldi)? Si facciano subito i Consorzi Liberi tra Comuni, chè questa provincia ci va stretta!
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