di Redazione

Roma, 13 mag. Il leader militare del gruppo sciita libanese Hezbollah, comandante militare delle sue operazioni in Siria, acerrimo nemico di Israele, e’ morto in un attacco in territorio siriano, vicino Damasco. Lo ha reso noto la milizia sciita libanese. Hezbollah ha spiegato che Mustafa Badreddine e’ morto in una ‘violenta esplosione contro una nostra sede’ vicino l’aeroporto di Damasco. L’emittente libanese alMayadin ha aggiunto che il comandante e’ stato ucciso in un raid aereo israeliano, avvenuto martedi’. E gia’ sono partite le minacce. Nawar alSaheli, deputato di Hezbollah ha parlato di ‘guerra aperta’. ‘Non vogliamo anticipare l’indagine ma non c’e’ dubbio che c’e’ Israele dietro la sua morte’, ha affermato il parlamentare, ripreso dai media israeliani, assicurando che il gruppo rispondera’ ‘a tempo debito’. Il ministro dell’Agricoltura libanese e membro di Hezbollah, Hussein Haj Hassan, ha sottolineato che il ‘martirio’ di Badreddine ‘sara’ un incentivo, come quello degli ultimi comandanti, per piu’ jihad, sacrificio e continuita”. ‘La battaglia contro i takfiris (empi, estremisti sunniti, ndr), che lui guidava, continuera’ fino alla vittoria’, ha assicurato. Il movimento sciita libanese ha precisato che sta indagando sulle cause, se cioe’ l’esplosione sia stata causata da ‘un bombardamento aereo, da un missile o da colpi di artiglieria’ e ha puntualizzato che Badreddine aveva partecipato alla maggior parte delle operazioni della resistenza islamica dal 1982. Lo Stato ebraico ha scelto la via del silenzio: dall’altra parte del confine non sono arrivate finora conferme ne’ smentite. Il ministro dell’Immigrazione, Ze’v Elkin, molto vicino al premier Benjamin Netanyahu, non ha voluto commentare, mentre l’ex consigliere per la sicurezza nazionale, Yaakov Amidror, si e’ limitato a definirla una ‘buona notizia’. ‘Israele ha aggiunto non e’ sempre responsabile, non sappiamo’ se lo e’ in questo caso, ‘ricordatevi che quelli che operano oggi in Siria hanno molti nemici oltre a noi’. In ogni caso, ha concluso, ‘dal punto di vista d’Israele, piu’ persone con esperienza, come Badreddine, spariscono dalla lista dei ricercati e meglio e”. Badreddine, 55 anni, comandante militare di Hezbollah in Siria, era uno dei cinque membri del movimento sciita accusato della morte di Rafic Hariri, l’ex premier libanese ucciso con un’autobomba nel 2005 a Beirut: secondo il tribunale speciale per il Libano, creato nel 2007 su decisione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, era stato insieme a Salim Jmil Ayash l’autore intellettuale e l’esecutore del piano per assassinare l’ex premier. Hezbollah si e’ sempre rifiutato di consegnare i quattro accusati dell’attentato. Era considerato legato anche all’attentato che, nel 1983, causo’ 241 morti nella base dei marines statunitensi a Beirut. Ed era stato condannato a morte come autore di vari attentati nel 1983 in Kuwait, da dove era fuggito, mentre era in carcere, dopo l’invasione irachena del 1990. Era al comando della milizia in Siria dopo la morte del cognato, Imad Moughniye, un altro comandante di Hezbollah morto nel febbraio 2008 a Damasco in un’azione attribuita da Hezbollah sempre a Israele. .
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