di Redazione
Rinviata a giudizio dal Giudice per le Udienze Preliminari del Tribunale di Modica, la cinquantenne sciclitana, Agata Vadalà, originaria di Catania, arrestata il 29 aprile del 2007 dai carabinieri della Compagnia di Modica e successivamente ammessa alla restrizione domiciliare, per rapina impropria ai danni di un pensionato. La donna è stata patrocinata dall’avvocato Carlo Ottaviano. Secondo l’accusa, l’interessata dopo essersi introdotta furtivamente all’interno dell’abitazione di Agatino Giannone, 80 anni, in Via Augusto, a Scicli, era riuscita a sottrarre un portafogli contenente circa ottocento euro. L’uomo, però, si era accorto di quanto si era verificato in proprio danno ed aveva cercato di impedire alla cinquantenne di allontanarsi. Quest’ultima, nell’atto di allontanarsi, aveva strattonato la vittima che era finita violentemente al suolo, subendo lezioni di notevole entità. L’uomo, in ogni caso, era riuscito lo stesso a segnalare l’episodio tant’è che i carabinieri erano riusciti a mettersi sulle tracce della donna che poi era stata bloccata in una delle arterie adiacenti la residenza del pensionato. Aveva ancora il denaro rubato che è stato restituito alla vittima. Questi, nel frattempo, era stato trasportato all’Ospedale Busacca dove i sanitari lo avevano giudicato guaribile in sette giorni. La malvivente era stata, invece, rinchiusa presso il braccio femminile dell’Istituto Penitenziario di Ragusa. La donna sarà processata il prossimo otto ottobre. Insieme a lei sarà processato anche il marito, G.R., che all’epoca fu denunciato a piede libero per favoreggiamento.
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