di Redazione

PALERMO, 24 MAG E’ stato presentato oggi,
nell’aula magna della corte d’appello di Palermo, il museo della
memoria allestito negli uffici del palazzo di giustizia che
negli anni ’80 ospitarono i giudici Giovanni Falcone e Paolo
Borsellino. Per motivi di sicurezza, nei primi anni ’80, quando
Falcone istruiva il cosiddetto processo Spatola, atto d’accusa
al re del contrabbando, Borsellino indagava sull’omicidio del
capitano Basile e la mafia uccideva il giudice Rocco Chinnici, i
due magistrati vennero trasferiti in un’ala blindata del palazzo
che venne chiamata “bunkerino”. Le stanze si trovano nel piano
ammezzato del tribunale e grazie al contributo di magistrati e
personale amministrativo sono state “ricostruite” con gli
oggetti dell’epoca: dalla macchina da scrivere usata dai
giudici, all’apparecchiatura della videosorveglianza. Su una
scrivania si possono vedere ancora le fotocopie degli assegni
sequestrati da Falcone durante un’inchiesta e atti giudiziari.
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